Commento al Vangelo del 3 Ottobre 2021 – don Giovanni Berti (don Gioba)

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Sognare come bambini

Ho un carissimo amico che ha una passione incredibile per l’informatica e che per me è una vera e propria “ancora di salvezza” quando mi trovo in difficoltà con il mio computer. Alla passione e competenza unisce anche una grandissima generosità nel mettersi a disposizione quando gli chiedo un aiuto. L’unico problema è che quando gli porto il computer a sistemare mi devo prendere mezza giornata (se non tutta…) perché ogni volta lui non si accontenta di sistemare il problema ma mi vuole spiegare tutto, tutti i passaggi che fa, il perché di quel circuito o scheda, dal perché è così e perché funziona cosà…

Ammetto che ogni volta capisco il 25% delle cose che dice, ma a forza di spiegazioni e soprattutto stimolato dalla sua passione non superficiale, ogni volta capisco qualcosa di più e comprendo il senso del funzionamento del mio computer e soprattutto come mantenerlo sano. Ci vuole tempo e passione per capire le cose e soprattutto non si deve non rimanere alla superficie. Se questo vale per un computer o qualsiasi altra macchina, penso che valga molto di più per tutto quello che riguarda il funzionamento delle relazioni umane e il rapporto con Dio.

Mi sono immaginato questi farisei che vanno da Gesù con una questione non da poco che ha a che fare con il matrimonio, la relazione di una vita tra due persone e la famiglia. L’evangelista già anticipa il loro atteggiamento che non è assolutamente orientato all’ascolto e nemmeno interessato alla questione in sé che pongono a Gesù. Loro lo vogliono solo mettere alla prova. Si avvicinano fisicamente ma sono lontani dal cuore e dall’amicizia. Pongono un problema di relazione matrimoniale (“è lecito ripudiare la moglie”) ma hanno già ripudiato Gesù, qualsiasi cosa dirà. Hanno un cuore indurito che rende l’orecchio sordo e la mente chiusa e quindi l’amore spento.

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La risposta di Gesù assomiglia un po’ a quel mio amico quando io mi presento con un problema al pc e lui non si limita a darmi due veloci e facili spiegazioni, ma mi apre ogni volta un mondo ampio, e mi vuole far capire di più. Gesù non si limita a ricordare la regola imposta da Mosè nella Legge. Quella regola di ripudiare la moglie con una specie di “foglio di via” era in fondo a favore della stessa moglie, un modo per preservarla da accuse di adulterio nel caso si fosse unita ad un altro uomo. Darle l’atto di ripudio era una garanzia per lei di non essere sbattuta fuori di casa e basta, come spesso accadeva in quei tempi (e anche ai nostri purtroppo). Ma non è questo quello che davvero interessa a Gesù, che in fondo non risponde solo a quei sordi farisei, ma anche ai suoi discepoli di allora e a noi oggi, se vogliamo davvero ascoltare.

Gesù nella sua risposta torna alle origini del grande progetto di Dio sull’uomo, sull’amore, sulle relazioni umane sia di coppia che di famiglia e per ogni relazione. Il Vangelo ci invita a ricercare e approfondire quale idea di amore c’è dentro la nostra fede, dentro gli insegnamenti della Scrittura così come Gesù mostra con la sua vita.

L’amore è l’esperienza più grande che possa fare l’essere umano, l’esperienza che lo custodisce più di tutto e lo fa crescere davvero. L’amore di coppia, quando due persone diverse in tutto, provenienti da due famiglie diverse, anche da luoghi e persino culture diverse, rende grandi coloro che la vivono e rende loro capaci di sperimentare Dio-Amore. Il Creatore ha reso possibile questo e lo vuole per la sua creatura più bella che è l’essere umano, e fin da l’inizio ha pensato questo nel suo progetto.

Ci vuole pazienza e tempo per conoscere e apprezzare questo progetto di Dio sull’umanità. Gesù con la sua storia di amore totale è il “come” che Dio ci ha dato per vivere le nostre storie di amore. E non è conoscendo solamente le piccole regole o i singoli divieti che possiamo capire come amare, ma lo possiamo solo entrando dentro la mente di Dio e conoscendo il suo progetto. Ci vuole una grande passione per l’essere umano e anche per il Vangelo per comprendere l’amore anche quando non è facile e quando sperimenta passaggi di fallimento. Quei farisei non avevano né tempo né passione per ascoltare Gesù, ma i discepoli si, per questo quel discorso iniziato superficialmente si posta poi in casa.

Nella casa, che ben simboleggia la comunità cristiana, il gesto di Gesù di prendere un bambino e abbracciarlo è un invito ai discepoli e anche a me a tornare bambini nella passione delle cose, nella capacità di crederci ai grandi progetti anche quando sembrano inizialmente inarrivabili. Il bambino sogna in grande e crede che tutto sia possibile… e alla fine riesce a realizzarlo. Solo così possiamo capire e vivere il progetto di Dio sull’amore. Il Vangelo iniziato con i Farisei che “mettono alla prova Gesù” ma in modo malizioso e chiuso, ora “mette alla prova” anche me nel fidarmi di Dio, della complessità e bellezza dell’amore che possiamo vivere senza paura e sognando in grande, come un bambino.

Giovanni don


Fonte: il blog di don Giovanni Berti (“in arte don Gioba”)