Commento al Vangelo del 3 Giugno 2018 – Mons. Antonio Interguglielmi

Gesù ha preparato per noi un alimento Celeste, il Suo Corpo e il Suo Sangue: questo dono ci fa presente che la nostra vita non può limitarsi a vivere senza questa dimensione eterna.
Tutti noi abbiamo bisogno di un cibo che alimenti il nostro Spirito. Come gli apostoli nel Vangelo di questa domenica, anche noi prepariamo la sala, ma è Cristo che ci dona sé stesso, ci dà il nutrimento di vita.

Così, è una Grazia se ci rendiamo conto di questa fame profonda, perché spesso viviamo alla superficie delle cose, attribuendo la causa delle sofferenze dell’uomo al fatto che non ha denaro sufficiente, che la moglie o il marito è in quel modo, che non ha un lavoro, che è solo.

Tutto vero, perché sono tante le cose che ci fanno soffrire, ma la nostra vera sofferenza sta ad un livello molto più profondo. C’è un vuoto che non si potrà mai riempiere con le nostre risorse: Cristo conosce bene questo nostro vuoto. E’ il vuoto del non capire “perché”, il vuoto dell’ingiustizia, il vuoto frutto di scelte sbagliate o del peccato.

Ricevere il Suo Corpo ci rigenera interiormente, ci ricostruisce: accoglierlo in noi ci rende creature capaci di amare e di donarci, come Lui si dona a noi.

Non possiamo renderci conto di quanto grande sia questo dono: la mistica Marthe Robin, si nutrì per anni della sola eucarestia. Questo “cibo del Cielo” le consentiva di aiutare migliaia di persone che accorrevano a lei anche solo per un consiglio, malgrado fosse per anni e anni bloccata al letto e al buio dalla sua malattia.

Lei ricevette questa grazia speciale perché anche noi potessimo comprendere che con questo cibo di vita, nulla più ci manca:  “Corpus Christi, Intra vulnera tua absconde me. Ne permittas me separari a Te”. (Nelle tue piaghe, nascondimi. Non permettere che io sia separato da Te).

Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

DOMENICA del CORPUS DOMINI

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Giugno 2018 anche qui.

Mc 14, 12-16. 22-26
Dal Vangelo secondo Marco

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 – 09 Giugno 2018
  • Tempo Ordinario IX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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