Commento al Vangelo del 3 Febbraio 2019 – don Giovanni Berti – Gioba

Gesù, che delusione!

Parlano gli ascoltatori della prima predica di Gesù a Nazaret:

“Che delusione!

Tutto qua il Messia? Sarebbe questo figlio di falegname la realizzazione di tutte le attese che leggiamo ogni sabato nelle antiche profezie? Ha detto che oggi si compie quello che ha appena letto dalla Scrittura. Ha aperto il rotolo del libro Isaia che gli è stato dato e ha letto così: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione, e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Ehi! Ma non ha letto tutto il capitolo di Isaia!!! Mancano diverse cose della sua profezia! Non ha letto quando Isaia parla di vendetta contro i nostri nemici e di quando il Signore farà del nostro popolo la stirpe benedetta! Ma come si è permesso di fare quei tagli! Sembra che abbia scelto i passi che più gli fanno comodo per i suoi fini! Ma dove vuole arrivare??? È solo un figlio di falegname, non è uno che viene da Gerusalemme dove studiano le Scritture, dove hanno il Tempio dove abita Dio! Loro sì che sanno come la pensa l’Onnipotente, e non questo qui dalla Galilea, in questo nostro piccolo paesino di montagna.

Ci sta sfidando ora, sembra proprio non avere timore di guardarci in faccia! Dice che nessun profeta è bene accetto in patria! Abbiamo tutti sentito parlare dei suoi miracoli a Cafarnao e in altre città, e dicono bene di lui! E allora che faccia anche qui qualche segno concreto per noi e solo per noi, che siamo la sua famiglia, la sua città! Se è dei nostri pensi prima a noi! Prima i nazaretani, e poi se ne avanza anche ad altri. Questo si che è amore per la propria patria!

Ma cosa sta dicendo? Sta dicendo che anche nella Scrittura proprio i grandi profeti Elia e Eliseo hanno aiutato degli stranieri e nessuno del popolo… Cosa vuole insinuare? Che Dio è aperto agli stranieri e non a coloro che hanno per diritto di nascita il ruolo di popolo eletto? È una eresia! È un modo per sovvertire tutte le nostre tradizioni e la nostra fede! Quei passi della Bibbia che raccontano di Elia ed Eliseo ci sarà pur un motivo perché non vengono quasi mai letti! E lui ce li sbatte in faccia! Ancora una volta legge la Bibbia a suo uso e consumo!

Eravamo tutti stupiti dalla sua fama e da come parlava. Ma ora esagera, e sta diventando pericoloso. Vuole distruggere la nostra idea di Dio e convertirci a chissà quale religione nuova! No! Dio è uno che punisce i peccatori e premia quelli bravi! Dio è uno che pensa prima al suo popolo, a porta avanti tutte le tradizioni tramandate e rispetta tutte le regole. Dio guarda lo straniero con compassione ma solo se sta al suo posto e non ci invade, e comunque rappresenta sempre un pericolo per la purezza della nostra fede e della nostra razza. E Dio deve mandarci un Messia liberatore che spazzerà via i romani e tutti coloro che ci minacciano. Dio lo farà con potenza e violenza! Così ha promesso!

Ma questo qui, questo sconosciuto (perché anche se di Nazareth…non è più dei nostri!!!) sta con i pubblicani che ci succhiano denaro con le tasse, con le prostitute che dovrebbero essere lapidate non perdonate, che prende in braccio i bambini dicendo che (stupidaggine!!!) dovremmo essere come loro! Questo Gesù vuole cambiare Dio!

Dobbiamo farlo fuori il più presto possibile! Dobbiamo gettarlo via come un rifiuto che sporca la nostra bella casa di sicurezze e tranquillità di religione. Dobbiamo smettere di ascoltare le sue parole e seguire i suoi gesti, perché se non stiamo attenti ben presto saremo senza Dio… o almeno senza quel Dio che abbiamo in testa e che è davvero molto meglio del suo.”

don Giovanni Berti – Sito web

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

QUARTA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Febbraio 2019 anche qui.

Lc 4, 21-30 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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