Commento al Vangelo del 27 gennaio 2019 – P. Antonio Giordano, IMC

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La prima lettura, dal libro di Neemia (500 a.C.) descrive la celebrazione (voce) della Parola di Dio e l’importanza che si dava ad essa.

La seconda lettura: S. Paolo ai Corinti: la Parola ci rende membro dello stesso Corpo che è Cristo.

Nel Vangelo oggi Luca ci racconta in che modo si sia presentato Gesù all’inizio del suo ministero, nella loro Sinagoga di Nazaret, si presenta come: la Parola compiuta.

Gesù fece una dichiarazione sorprendente che è il programma della sua missione. “Oggi si è adempiuta questa Scrittura – Parola – che voi avete udita con i vostri orecchi”. In pratica Gesù afferma: Isaia, annunciò il grande giubileo, l’anno di remissione per eccellenza, destinato a tutti i poveri, i ciechi, gli oppressi. Ebbene, oggi si è adempiuto tutto questo!…

Gesù si presenta come Colui che l’AT. aspettava, il Salvatore promesso, il Messia predetto dai profeti. Con Lui la Parola di Dio si realizza.

Cristo è Colui nel quale “tutte le promesse di Dio sono diventate “sì”, (2 Cor 1,20) e si sono realizzate immediatamente, secondo l’opera di salvezza affidatagli dal Padre.

Gesù è: Parola – Verbo – Logos: includono il suono o voce e la realtà o verità: chi parla trasmette il suono, la realtà sta a chi ascolta coglierla e svilupparla in sé. “Io sono voce nel deserto” … “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola di Dio” … Lui è la Parola, il Verbo, il Logos.

La Comunione Sacramentale ci dà il Verbo, Gesù Eucaristico, non il suono solo della Parola.

S.Giovanni della Croce: “ Il Padre ha detto una sola parola: Suo Figlio, Logo, Verbo, Parola di Dio, sempre in un silenzio eterno. Ed è nel silenzio che l’uomo deve ascoltarla. La cosa più necessaria per avanzare nelle vie di Dio è far tacere il proprio desiderio e la propria lingua di fronte alla grandezza di Dio, che preferisce a tutte le parole, il silenzio dell’amore”.

A Natale preghiamo: “Nel silenzio il Verbo di Dio discese dal cielo”.

Noi battezzati, nel giorno del Signore (Domenica), ci raduniamo insieme (Chiesa-assemblea), sotto la presidenza del Sacerdote, per ascoltare la Parola di Dio, che viene letta e spiegata; poi si compie il Sacramento, gesto di lode e di ringraziamento a Dio, in cui la Parola si fa Eucaristia.

1. Il nostro Dio è un Dio vivente, che parla, si manifesta in tanti modi presso il suo popolo, servendosi dei profeti, dei saggi e delle persone semplici e umili. Cristo, Figlio di Dio è la Parola del Padre, il Verbo fatto carne.

Quando Dio parla, l’uomo non può restare in silenzio o indifferente, perché questa Parola esige e provoca una risposta. “Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna” (Gv.5,24). La risposta dell’uomo a questa parola investe tutti gli aspetti della vita umana, fisica, intellettuale e spirituale.

2. Con la fede si accetta la Parola come Rivelazione di Dio. Con la speranza quella Parola diviene promessa; e con la carità diventa l’amore, che si accoglie come regola di vita.

Saremo poi giudicati sull’amore = la Parola accettata e cresciuta in noi. “Se qualcuno si vergognerà di me e delle mie parole… anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo” … (Mc.8,38).

3. Perciò non leggiamo il Vangelo al passato, ma leggiamolo al presente, nell’oggi della nostra vita davanti a Dio. Il Vangelo non è parola morta, non racconta solo la vita di Cristo, ma racconta la mia, la tua vita, che diventa “anno di grazia del Signore” come ora la Parola si fa Eucaristia.

Ci sia di esempio Maria SS. la quale, scrive Luca: “Da parte sua, serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (2,19).

Fonte

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TERZA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

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Lc 1,1-4; 4,14-21

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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