Commento al Vangelo del 20 Ottobre 2019 – P. Antonio Giordano, IMC

C’è una circolarità tra fede e preghiera. Se è vero che per pregare bisogna credere, è anche vero che per credere bisogna pregare. La preghiera perseverante è espressione e nutrimento della fede in Dio.

1. Cosa è la preghiera. La preghiera è un dialogo con Dio, è una comunione intima con Dio. La più bella definizione è l’esperienza che ognuno si è fatto, pregando: a pregare si impara pregando. Pregare non è “dire preghiere”: ma è voler bene. Compito della preghiera non è tanto l’essere esauditi, ma piuttosto aprirci a Dio, perché allora la preghiera ottiene Dio stesso.

Gesù è il modello sublime della preghiera. Gesù aveva tre tempi nella sua vita: il tempo per la gente, il tempo per gli amici e il tempo per Dio. Al Padre suo celeste Gesù riservava dei tempi forti; spesso fuggiva, andava nei luoghi deserti, si ritirava, e Luca dice che Gesù non voleva popolarità, perché in certi momenti voleva solo pregare: “andò sulla montagna a pregare, e passò la notte in orazione”.

2. Come pregare. La nostra preghiera deve essere perseverante, insistente, fin quasi ad essere molesti con Dio, fino ad importunarlo: pregare sempre, senza stancarsi. Se persino l’uomo perverso e disonesto – del racconto evangelico – cede di fronte alla supplica incessante di una povera vedova importuna, Dio che è buono, non ascolterà e salverà chi lo invoca notte e giorno? Mosè pregò per la vittoria del popolo di Dio; la vedova pregò per avere giustizia. Una preghiera fatta con fede attende da Dio la vittoria della giustizia, e la salvezza contro ogni speranza.

Per i cristiani pregare è il figlio che parla con il proprio Padre, una cosa deve risplendere soprattutto nella sua preghiera: la libertà. Che la preghiera sia libera e spontanea non significa dire che si è liberi di pregare o di non pregare, o di pregare solo quando se ne ha voglia, né significa giustificare il disordine, la pigrizia e la superficialità nel pregare. Libertà è qualcosa di molto profondo, è la confidenza, la sincerità, l’assenza di complessi, nel parlare con Dio.

3. A questa libertà nella preghiera si oppongono alcune schiavitù:

– a. La prima schiavitù è quella delle formule. È la convinzione che per pregare Dio bisogna usare certi formulari fissi come forza magica. Le formule possono aiutare a pregare, ma non sono la preghiera. Se voglio parlare ad una persona che amo, non adopero formule fisse di un prontuario!

Inoltre c’è qualcosa di meglio della parola: c’è il silenzio meditativo che parla col cuore. Saper ascoltare Dio nel silenzio, è una preghiera bellissima! Le persone che si amano, entrano in comunione ascoltandosi.

– b. Una seconda schiavitù è quella dei luoghi.  Il pregare solo in chiesa, o in un santuario o in un luogo di culto. Possiamo pregare e dialogare con Dio dappertutto. S. Caterina da Siena diceva che si era costruita una cella interiore (nel suo cuore) che si portava sempre dietro nei suoi viaggi apostolici. E S. Agostino diceva a se stesso: “Rientra in te stesso; dentro di te abita la Verità e ti aspetta”.

– c. La terza schiavitù è quella dei tempi. Dio non ha un ufficio con su scritto: Si riceve solo dall’ora tale all’ora talaltra! “Pregare sempre, senza stancarsi mai.”.

I cristiani della primitiva comunità, si dice che: “Erano assidui nella preghiera” (At.2,42). Ma pregare incessantemente non significa stare sempre in ginocchio. C’è la preghiera interiore di desiderio. Chi ama il Signore, anche se tace con la lingua, canta e prega col cuore. Pregare non è tempo sprecato!

4. Ecco alcuni esempi sulla preghiera.

* S. Giovanni Maria Vianney (Curato d’Ars) dice: “Il bel compito dell’uomo è pregare e amare. Se uno prega e ama, ecco, questa è la felicità dell’uomo sulla terra”.

** Racconta Tommaso da Celano che “frate Francesco (d’Assisi), alla fine non pregava più, era diventato preghiera”.

*** La risposta della nonna. “Un giorno un sacerdote vide in chiesa una vecchietta, che passava ore intere in profonda preghiera: talvolta leggendo il suo libro consunto, più spesso guardando verso il Tabernacolo, o il Crocifisso. Dopo alcuni giorni, il sacerdote le fece questa domanda: “Nonna, dove prendi le tante cose che dici al Signore?”. Ella guardò il sacerdote con occhi pieni di gioia e rispose: “Io ho niente da dire al Signore; è Lui che ha sempre un mucchio di cose bellissime da dire a me”!

Consapevoli di non saper pregare, facciamo nostra l’invocazione che gli apostoli fecero a Gesù un giorno, dopo averlo visto pregare: “Signore, insegnaci a pregare”! (Lc. 11,1). Ecco, impareremo anche noi a pregare come Gesù.

La Vergine Maria, Madre di Gesù, ha vissuto una vita terrena di ininterrotta preghiera: contempliamola nelle immagini e nei dipinti che si trovano un po’ dappertutto … è sempre in preghiera!

Fonte – consolata.org

Letture della
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.

Dal libro dell’Èsodo
Es 17,8-13

 
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
 
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
 
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
 
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 120 (121)
R. Il mio aiuto viene dal Signore.

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R.
 
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele. R.
 
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte. R.
 
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. R.

Seconda Lettura

L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 3,14 – 4,2

 
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
 
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
 
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

Parola di Dio

Vangelo

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8

 
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore

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