Commento al Vangelo del 20 marzo 2011 – Paolo Curtaz

Seconda domenica di Quaresima

Gn 12,1-4/ 2Tm 1,8-10/ Mt 17,1-9

Bellezze

Benvenuti sul Tabor.

Abbiamo appena lasciato il deserto e preso coscienza della forza seduttiva delle tentazioni e, subito, la liturgia quaresimale ci porta in alto, per ricordare a tutti dov’è la meta, per fuggire il rischio, così diffuso fra noi cattolici di lungo corso, di concepire la preparazione alla Pasqua come un susseguirsi di mortificazioni e di volti tristi.

Se siamo nel deserto, se ci interroghiamo su chi siamo diventati, se dedichiamo più tempo alla preghiera, se esercitiamo una qualche piccola forma di digiuno e se allarghiamo i cordoni della borsa è solo per raggiungere la bellezza di Dio, non per dimostrare a noi stessi e all’Altissimo che siamo dei bravi ragazzi, tutto sommato.

E Dio solo sa di quanta bellezza abbia bisogno il nostro orribile mondo.

E noi.

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Bruttezze

Spaventa vedere in giro tanta bruttezza.

E spaventa ancora di più perché accade in Italia, nella nostra Italia che contiene il 70% del patrimonio artistico mondiale.

Girando le periferie anonime e grigie delle nostre città viene da chiedersi dove siano finiti i cromosomi di Leonardo, guardando gli squallidi spettacoli televisivi dove sia finita l’inventiva di artisti come Strehler, se guardiamo il nostro gusto artistico penso che Dante o Raffaello o Giotto si vergognino della loro discendenza.

Peggio.

Bellezza e bontà sono due sorelle siamesi, e ciò che è bello è sempre buono e ciò che è buono è splendido da vedere.

La terra di santi come don Bosco, Francesco d’Assisi, Cafasso, Tommaso d’Aquino e mille altri, santi geniali nelle loro intuizioni, nella loro passione per Dio e per gli uomini, che hanno affrontato i problemi del loro tempo con intelligenza, ha lasciato il posto a uomini dagli ideali meschini, a egoismi istituzionalizzati, a mentalità piccine.

Siamo travolti dall’orrido, ci serve urgentemente qualcosa di splendido.

Bellezze

È la bellezza di Dio ciò che da sempre attira gli uomini, il fascino misterioso che emana la divinità, che a volte spaventa ma che Gesù ci consegna come la bellezza affettuosa e compassionevole di un padre, di una madre che ama i propri figli.

È bellissimo Dio.

Una bellezza che assomma la sapienza, la verità, la bontà, lo splendore.

Se capissimo che la bellezza non è solo una questione di canoni estetici! Che possiamo anche farci tagliuzzare in mille pezzi e siliconare e riempirci di botulino e diventare delle bambole viventi senza essere delle belle persone!

Curiamo il nostro aspetto esteriore e, di più e meglio, quello interiore!

Fossi più giovane lancerei un business di bellezza globale: studio estetico e ritiro spirituale, parrucchiere e associazione di volontariato, massaggio rilassante e meditazione sul vangelo.

O la bellezza è totale o è apparenza destinata a sgretolarsi col passare degli anni,

Tabor

Sul Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni vedono Gesù con sguardo nuovo.

La bellezza di Dio li travolge, per un attimo.

Tutti siamo chiamati a sperimentare la bellezza di Dio, anche solo per una volta nella vita.

Raptim, direbbe sant’Agostino, fugacemente.

Per farlo dobbiamo ritagliarci degli spazi di silenzio, dedicarci del tempo, metterci in sintonia con la natura.

Per farlo, come suggerisce il Padre, dobbiamo ascoltare.

Ascoltare il Figlio, ascoltare la Parola, ascoltare noi stessi, ascoltare ciò che di bello ha da dire l’uomo, ogni uomo.

La bellezza è esperienza che scaturisce dall’ascolto.

E la Quaresima è, appunto, il tempo dell’ascolto.

Ho passato la metà della mia vita, e molte vicende avventurose.

Se sono cristiano, se ancora cerco, dopo avere trovato, è solo perché Dio è bellissimo.

Buon compleanno

In questi giorni ricorrono i 150 anni dell’unità d’Italia. Un evento che avrebbe potuto diventare una grande festa collettiva, un momento di condivisione e di progettazione futura è diventato, al solito, occasione di divisione e di scontro politico. Povera Italia.

Non entro nel merito, scrivendo dalla periferia dell’Impero e, perciò, vedendone forse meglio di altri le contraddizioni e le storture.

Comunque ne pensiate a proposito, invito voi e me a lodare il Signore per tutte le cose belle che questa unione di differenza ha prodotto in questo secolo e mezzo. Anche grazie ai cristiani.

Buon cammino, seguaci del Dio bellissimo!

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