Commento al Vangelo del 2 Settembre 2018 – Mons. Antonio Interguglielmi

Gesù nel Vangelo di Marco di questa domenica descrive così i farisei a cui sta parlando: “Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me”.

Da questa descrizione deriva il termine “fariseismo”: chi ostenta rigorismo morale, preoccupandosi però più dell’apparenza che della sostanza, si legge nel vocabolario.

E’ l’attitudine di mostrare qualcosa che non corrisponde al nostro cuore, in qualche modo recitare una parte per essere apprezzati o per qualche altro interesse.

Un rischio anche nella religione, una tentazione che non è sempre facile evitare, che nasce sempre da non aver conosciuto chi è Dio se non superficialmente e quindi non saper confidare in Lui ma su altre cose, altri idoli.

Il Signore vorrebbe abitare nel nostro cuore, se noi glielo permettiamo: lì vuole seminare il Suo Spirito, una pianta che fa rami tanto belli che gli altri possono in noi trovare ristoro. Allora quello che esce dal nostro cuore diviene “Grazia” per noi e gli altri: non menzogne ma verità, non più giudizi ma comprensione; non più avarizia e sospetto, ma generosità; non superbia ma umiltà e mitezza.

Se non permettiamo a Gesù di entrare con il Suo Spirito nel nostro cuore, la nostra fede rimane qualcosa di esterno: un albero che non ha radici. Basta un po’ di vento e porta via tutto: basta una difficoltà, un’ingiustizia sul lavoro, un’aspettativa delusa e tutto il nostro seguire il Signore i buoni propositi, scompaiono.

Allora, Signore, aiutaci a non resistere alla tua Grazia, che possiamo diventare questi “vasi” modellati su di Te, vasi d’Amore.

Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 2 Settembre 2018 anche qui.

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 7,1-8.14-15.21-23
 
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
 
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
 
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini».
 
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

 

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 02 – 08 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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