Commento al Vangelo del 15 luglio 2018 – don Fabio Piva

Cristo non ha mani ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro.

Finalmente è estate! Tempo per uscire, per non restare rinchiusi nelle solite quattro mura di casa. Anche per chi le vacanze proprio non le vede, è occasione per incontrare qualche persona, per gustare la sua compagnia.

Tempo di gruppi estivi, di campeggi, di esperienze forti a contatto con la natura e con se stessi. Le nostre assemblee liturgiche si svuotano, c’è meno gente a Messa, ma che bello pensare che è proprio in questo momento che stiamo portando Cristo nel mondo! Per tanti mesi un po’ troppo concentrati nel nostro, con le nostre attività, le nostre proposte, i nostri piani… ora li mettiamo da parte e andiamo… usciamo. Ci mettiamo la faccia, ci sporchiamo le mani.

Cristo non ha piedi
ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini
sui suoi sentieri.

Né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.

Andare, uscire senza preoccuparci di portare con sé nulla. E basta guardare le nostre valigie al termine di una vacanza per renderci conto di quante cose superflue abbiamo portato con noi. Di quanto superfluo conta nella nostra vita. Tanto peso che non è servito a nulla, anzi ha rallentato il passo. Già perché quello che conta non sono le cose ma l’andare, uscire, camminare, fare strada. Il maestro da solo una raccomandazione: di indossare i sandali. Di farsi compagni di cammino con qualcun altro. Perché è attraverso i nostri piedi che Lui continua a camminare in mezzo a noi.

Cristo non ha labbra
ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé agli uomini di oggi.

Non servono grandi discorsi. Apologie preparate a tavolino, lezioni di teologia da dispensare. Ma entrare in una casa. Entrare nella vita di qualcun altro, in punta di piedi. Rimanervi con rispetto, senza giudizio, per annunciare con le labbra che anche lì è arrivato il regno di Dio. Forse non se ne erano resi conto, ma basterà un gesto di accoglienza, una parola di speranza per donare un po’ di pace, per scacciare un pò di buio che offuscava la vista e non faceva vedere che anche di te ha cura il nostro Dio. Certo ci sarà chi non sarà disposto ad ascoltare. Non fa nulla… scuotete la polvere dei sandali. Forse non è ancora il tempo per lui, ma arriverà. Anche lui, presto o tardi potrà ammettere a se stesso di essere amato da Dio.

Cristo non ha mezzi
ha soltanto il nostro aiuto
per condurre gli uomini a sé oggi.

Che bella è l’estate! Ci sentiamo un po’ più liberi. Facciamo esperienza che nella misura in cui sperimentiamo la libertà dal tempo, dalle cose, dalle strutture, dai planing, dall’organizzazione e più vediamo fiorire grandi cose. Un bastone e a due a due. Ecco il nostro equipaggiamento.

Ecco come ripensare la nostra corsa per il Vangelo, per annunciare la misericordia di Dio. Abbiamo bisogno di un bastone che sostenga il nostro incerto cammino. Anche se ci crediamo forti, bastevoli a noi stessi, non è così. È il bastone della fiducia in Lui, nella sua Parola. Ci basta questo, e non i progetti, le strutture, i piani.

E poi mai da soli: a due a due. La comunione che genera comunione, che crea relazioni, legami.

Allora buona estate a tutti. Usciamo, poveri ma efficaci. Liberi per annunciare che il Regno è già in mezzo a noi. Che il Signore ci ama. Ama tutti.

Fonte

A cura di…

don Fabio Piva

Da giugno 2015 prete della Chiesa di Vicenza. Ingegnere, ora al servizio dell’Amore di Dio come vicario parrocchiale di Torri Marola Lerino. Il suo motto è “Evviva”. Appassionato di padre P.A. Florenskij. Del team di #twittomelia dal 2015.

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XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 8 Luglio 2018 anche qui.

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.

Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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