Commento al Vangelo del 14 Ottobre 2018 – Don Francesco Cristofaro

Una cosa sola ti manca

Prima Lettura   Sap 7, 7-11
Al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza.

Dal libro della Sapienza
Pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto,
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento.
L’ho amata più della salute e della bellezza,
ho preferito avere lei piuttosto che la luce,
perché lo splendore che viene da lei non tramonta.
Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. 

Qual è il fine della nostra vita? Condurla nel regno eterno di Dio. Quali sono i mezzi a nostra disposizione? Sono il Vangelo cui prestare obbedienza e la grazia che ci dona ogni forza per far sì che la parola di Gesù si trasformi in nostra vita. A cosa serve la sapienza ad un uomo? A tenere sempre fisso nel suo cuore la meta a cui deve giungere. La soglia del Paradiso si oltrepassa senza pesi e beni materiali ma colmi di opere dello spirito. Se non invochiamo quotidianamente la sapienza, fin da subito perdiamo il fine eterno. Perso il fine eterno, anche i mezzi vengono tralasciati. Si cammina per la morte. Ecco, perché dinanzi alla sapienza ogni cosa terrena perde importanza e valore. Cosa scegliamo?

Seconda Lettura
  Eb 4, 12-13
La parola di Dio discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. 

Dalla lettera agli Ebrei
La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto. 

Fa riflettere e pensare questa ultima frase della seconda lettura di questa domenica: “tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto”.  Quante volte forse abbiamo pensato: “non mi vede nessuno!”… è vero. Però, troppo poco spesso ci ricordiamo che Dio vede e si dispiace delle nostre azioni non buone, non sante, non giuste e, quella stessa Parola di Dio che leggiamo, proclamiamo, commentiamo, insegniamo ci giudica perché arriva fino al profondo del nostro cuore e divide in due vero dal falso. Occorre che ci decidiamo per un serio cammino di fede e di conversione. Non si gioca con la santità di Dio. Noi possiamo anche abbandonare la via intrapresa ma non possiamo camminare contemporaneamente in due percorsi differenti. O con Dio o senza Dio.

Vangelo   Mc 10, 17-30
Vendi quello che hai,  poi vieni e seguimi.

Dal vangelo secondo Marco

[In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?».

Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».] Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

All’uomo, che si presenta e chiede a Gesù cosa deve fare per avere in eredità la vita eterna, viene indicata la via dei Comandamenti. Poiché lui dice di osservare i Comandamenti fin dalla giovinezza, Gesù gli annunzia che a lui manca una cosa sola per poter entrare nel regno di Dio. Deve andare, vendere quello che possiede, darlo ai poveri. Con questa prima azione lui ha un tesoro in cielo. Non perde nulla di quanto possiede. Fatto questo, deve venire e seguire il Maestro. Se lui vuole ereditare la vita eterna, deve distaccarsi da tutti i suoi beni, darli ai poveri, offrire la sua vita per l’edificazione del regno di Dio. L’uomo non accoglie questa sua vita. Sa che è la sola vera per lui. Se ne va triste. I suoi molti beni gli impediscono di consegnarsi alla volontà dello Spirito Santo.

UNA COSA SOLA TI MANCA (Mc 10,17-30)

Un uomo ricco chiede a Gesù che gli indichi la via per ereditare la vita eterna. Gesù gli risponde che la via della vita eterna sono i comandamenti. L’uomo attesta che lui i comandamenti li ha osservati fin dalla sua giovinezza. Gesù gli risponde che i comandamenti a lui non bastano. Gli manca una cosa. La via per la vita eterna per lui consiste in questo: andare, vendere tutto quanto possiede, dare ai poveri il ricavato. Avrà un tesoro nei cieli. Poi venire e seguire lui, Gesù. Questa è la sua via. Se veramente lui vuole ereditare la vita eterna, dovrà incamminarsi su di essa. Quest’uomo la rifiuta perché aveva molti beni. Gesù però non gli aveva detto di abbandonare i suoi beni. Ma di trasformarli in un tesoro eterno. Lui nulla avrebbe lasciato. Li avrebbe tutti guadagnati.

Don Francesco Cristofaro

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 7 Ottobre 2018 anche qui.

L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10, 2-16
 
2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosé?». 4Dissero: «Mosé ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 07 – 13 Ottobre 2018
  • Tempo Ordinario XXVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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