Commento al Vangelo del 14 Giugno 2020 – P. Antonio Giordano, IMC

Vorrei riportare alcuni pensieri del Beato G. Allamano su Gesù presente nella SS. Eucaristia, come vittima, come cibo e come amico.

Gesù come vittima

È come vittima nella S. Messa; vittima per noi e per i nostri peccati. Egli è propiziazione per i nostri peccati (I Gv. 2,2). Tutti i giorni e più volte al giorno Egli s’immola per noi. Figuratevi in ogni Messa, come è vero, di assistere alla scena del Calvario con Maria SS., e pregate Gesù di versare sull’anima vostra il suo preziosissimo Sangue. L’acqua unita al vino, la nostra vita unita a quella di Gesù, diventi per noi il Sangue di Gesù.

Gesù come cibo

In secondo luogo, Gesù è nel SS. Sacramento come cibo, cioè per farsi cibo delle anime nostre. Io sono il pane di vita (Gv. 6,48). Dall’altare Egli ci ripete: Venite, mangiate del mio pane (Prov. 9,5), che è pane di vita. Vostro impegno sia di accostarvi sovente e colle migliori disposizioni di purezza e di amore.

  1. Tommaso dice che tutti gli effetti che il cibo e la bevanda materiale producono nella vita del corpo, li produce questo Sacramento nella vita dell’anima: sostenta, accresce, ripara, diletta.

Sostiene la vita dell’anima. Lo afferma anche il Concilio di Trento. La Comunione opera tale effetto col tener lontano il peccato mortale che dà la morte all’anima, inoltre con aiutarla ad evitare anche i peccati veniali, che sono come una malattia dell’anima, che la indeboliscono e la dispongono alla morte. S. Caterina da Siena visse molti giorni nutrendosi solo della Comunione.

Il secondo effetto è di accrescere la vita dell’anima, come Sacramento dei vivi, ex opere operato ed anche operantis. È per questo che le anime pie si comunicano Sovente. L’Imitazione di Cristo aggiunge che la Comunione accresce altresì le forze del debole corpo (Lib. IV cap.4).

Il terzo effetto è quello di riparare l’anima dai suoi nemici, che sono il demonio, le cattive passioni e tendenze.

Il quarto effetto è di procurare all’anima un ineffabile diletto. Come il cibo materiale dà gusto al palato, così questo cibo Divino lo dà all’anima.

Gesù come amico. In terzo luogo Gesù è nel SS. Sacramento come amico, quindi trattiamolo come tale. Egli ci vuol bene e noi vogliamo bene a Lui. Quale amico Egli ci accoglie con affetto, anzi con desiderio, ogni volta che veniamo a visitarlo. Sebbene se ne stia tutto solo durante la notte e gran parte del giorno, per non disturbarci nelle nostre occupazioni, si contenta dei pochi minuti che gli concediamo visitandolo, e allora trova le sue delizie a trattenersi con noi, come un amico fra i suoi amici.

Gesù dal Tabernacolo, col suo occhio che penetra anche i muri, ci guarda continuamente e quasi mendica da noi un pensiero, un affetto, una comunione  spirituale.

E un errore dei « modernisti » il dire che i tempi moderni esigono opere esterne e non tante preghiere; vita attiva e non contemplativa; che bisogna operare, lavorare, uscire dalla sacrestia, quasi che fosse tempo perduto quello impiegato a pregare!

Dobbiamo corrispondervi con venirvi volentieri anche di propria spontanea volontà, sia pure per brevi istanti, magari solo passando davanti ad una chiesa. Quante chiese ci sono in Torino: se passando pensassimo a Gesù presente, la nostra attività potrebbe avere un significato tutto eucaristico. Partendo poi dalla chiesa, riterrete qui il vostro pensiero, farete tante comunioni spirituali. Dovreste farne centinaia al giorno. Tra amici ci vuole unione!

Se farete a questo modo, dimostrerete la vostra riconoscenza a Gesù, che ha posto la sua dimora in questa Città e non vi meriterete il rimprovero fatto ai Giudei da S. Giovanni Battista: In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete (Gv. 1,26).

Egli è in mezzo a voi, e voi non conoscete la gran fortuna di possederlo!… Felici voi se sarete veri devoti di Gesù Sacramentato. Egli vi formerà a tutte le virtù ed accenderà in voi quel fuoco che è venuto a portare sulla terra e che, per mezzo vostro, vuole s’accenda nelle anime. Allora Gesù Sacramentato sarà il vostro sostegno, il vostro conforto, il vostro tutto. 

Fonte – per gentile concessione del sito consolata.org


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