Commento al Vangelo del 11 marzo 2018 – Mons. Antonio Interguglielmi

Nicodemo è affascinato da Gesù: lui che è un uomo che conosce la vita e il mondo mai ha incontrato qualcuno che parli così al suo cuore. Ma teme di farsi vedere con Lui, lo va a cercare di notte, di nascosto; Gesù, che non si meraviglia di questa sua debolezza, gli svela i tesori della Sua missione. E così nel brano del Vangelo di Giovanni di questa domenica si collega al serpente di bronzo che Mosè innalzò nel deserto: chi lo guardava non moriva dei morsi del serpente, figura e simbolo dell’uomo che guardando Cristo, confidando in Lui, si salva.

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Si perché qui è il punto: Cristo viene nel mondo, anche oggi per noi, per salvarci. I suoi Sacramenti, specialmente l’eucarestia, sono l’alimento che ci permette di non soccombere ai continui “morsi” dei serpenti velenosi che assediano ognuno di noi: le nostre debolezze, i giudizi, le invidie, i pensieri malvagi, la tristezza, la mancanza di fiducia…sono quei serpenti che ci mordono e ci tolgono la forza, la voglia di vivere. Ci rendono incapaci di gioire.

Ecco allora che viene la Luce, Cristo, a illuminare queste tenebre, questo buio terribile in cui possiamo facilmente cadere.

Lui è il forte, Lui si è offerto su quella Croce che troviamo nelle nostre Chiese, a ricordarci dove sta la Salvezza e chi solo ci ama senza condizioni.

Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)

Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della IV Domenica del Tempo di Quaresima – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Marzo 2018 anche qui.

Gv 3, 14-21
Dal Vangelo secondo Giovanni

14E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 – 17 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima IV
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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