Commento al Vangelo del 1 novembre 2015 – p. Ermes Ronchi

ermes ronchi

Al cuore del Vangelo c’è per nove volte la parola felicità , c’è un Dio che si prende cura della gioia dell’uomo, tracciandone i sentieri. Come al solito, inattesi, controcorrente. Sono la nostalgia prepotente di un tutt’altro modo di essere uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di cuori puri. Queste nove parole sono la bella notizia , l’annuncio gioioso che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità. Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di chiesa e ci accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e duro, ci siamo scelti il manifesto più difficile, incredibile, stravolgente e contromano che l’uomo possa pensa re. La prima dice: beati voi poveri . E ci saremmo aspettati: perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo e vasto. Beati voi poveri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell’altra vita! Beati, perché c’è più Dio in voi, c’è più libertà, meno attaccamento all’io e alle cose. Beati perché custodite la speranza. In questo mondo dove si fronteggiano lo spreco e la miseria, un esercito silenzioso di uomini e donne preparano un futuro buono: costruiscono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni; sono ostinati nel proporsi la giusti zia, onesti anche nelle piccole cose. Gli uomini delle beatitudini, ignoti al mondo, che non andranno sui giornali, sono loro i segreti legislatori della storia. La seconda è la beatitudine più paradossale: Beati quelli che sono nel pianto . Felicità e lacrime mesco late insieme. Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolo re! Un angelo misterioso annuncia a chiunque piange: il Signore è con te . Dio non ama il dolore, ma è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime per moltiplicare il coraggio, per fasciare il cuore ferito, nella tempesta è al tuo fianco. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5,7): misericordia, qualcosa che spezza il cerchio del tempo, che vale per l’oggi e per il domani. Una passione in grado di attraversare l’eternità, quasi il viatico con cui l’uomo, noma de d’amore, si attrezza per il grande viaggio, per l’ultima frontiera.

p. Ermes Ronchi

Tutti i Santi – Anno B

[ads2]Mt 5, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 01 – 07 novembre 2015
  • Tempo Ordinario XXXI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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