Commento al Vangelo del 1 gennaio 2017 – don Gianvito Sanfilippo

Nella Solennità di Maria Madre di Dio, la liturgia ci propone il Vangelo in cui i pastori, avvertiti dagli angeli, si recano nella grotta di Betlemme dove sono Maria e Giuseppe e Gesù Bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferiscono ciò che del bambino era stato detto loro: 

“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

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https://youtu.be/kx3xHUjHbX8

Maria, Madre di Dio, Madre di Gesù e Madre nostra ha una particolare missione nel cooperare alla nascita di Gesù Cristo in noi, ovvero, al dono della Sua natura divina in noi che ci trasforma in veri figli di Dio, figli del Padre.

Il Vangelo ci presenta, anzitutto, Maria che medita sugli eventi che le accadono collegandoli tra di loro, scorgendo in essi un progetto che dà loro senso: il progetto della Volontà di Dio per sé stessa e per l’umanità.

Una capacità, infatti, che contraddistingue chiunque ha lo Spirito di Cristo è quella di saper “leggere i tempi”, anzi intravvedere nella propria storia e in quella altrui la costante presenza del Volto del Padre che illumina ogni accadimento e riempie di letizia il cuore degli uomini.

Questo dono che accompagna i cristiani adulti nella fede si chiama discernimento. Nel Passaggio fra il vecchio e il nuovo anno è doveroso soffermarsi, come fa la neo-Madre di Dio, sulla propria vita, rileggendola con fede e ringraziando il Signore per tutti i benefici e le benedizioni ricevute, e per la Provvidenza che fa sì che “Tutto concorra al bene” in ciò che ci capita. 

Non c’è fatto, anche doloroso o umiliante, che Dio non utilizzi per il nostro bene, e anche dal peccato cominciando a chiamarci a conversione, Egli sa creare occasioni per renderci più capaci di amore e di speranza.  “Te Deum laudámus…”.

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Natale del Signore, La messa dei Pastori (di Mezzanotte) (Solennità)

Lc 2, 1-14
Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.

Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 – 31 Dicembre 2016
  • Tempo di Natale I, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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