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ASCESO AL CIELO, PER SEMPRE CON NOI
Il mistero dell’Ascensione, che oggi celebriamo, ha un duplice significato, cristologico ed ecclesiale. Cristologico, perché ci fa contemplare Gesù che, nella sua glorificazione pasquale, siede presso il Padre. Ecclesiale, perché colui che ascende al cielo dopo esserne disceso consegna alla comunità i suoi doni, come afferma la lettera agli Efesìni.
Sono doni legati in modo speciale all’annuncio della Parola: suscitano infatti nella comunità apostoli, profeti, evangelisti, pastori che nutrono il gregge con il loro insegnamento. Il Vangelo di Marco conferma questa prospettiva: il Signore ascende al cielo, ma continua a operare insiemeai suoi discepoli, inviati ad annunciare a tutti il regno di Dio.
Il Risorto rimane presente nell’agire della comunità, confermando la Parola che essa annuncia con i segni che l’accompagnano. Segni che dicono che nell’impegno dei discepoli continua a essere presente la grazia del Risorto. «Perché state aguardare il cielo?», domandano gli angeli ai discepoli. Più che contemplare il cielo, dobbiamo scrutare i segni del Risorto inmezzo a noi, riconoscere la sua presenza e annunciarla ai fratelli con la testimonianza del Vangelo.
fr. Luca Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza
Fonte Edizioni San Paolo
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