Alberto Maggi – Commento al Vangelo di domenica 7 Marzo 2021

Commento video al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM

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DISTRUGGETE QUESTO TEMPIO E IN TRE GIORNI LO FARÒ RISORGERE

Proseguendo nel cammino quaresimale, la chiesa ci sta preparando al momento traumatico della morte, dell’assassinio di Gesù; ma perché Gesù è stato ammazzato? Il vangelo di oggi ne è rivelatore. Le persone, il popolo, gli stessi discepoli, la sua famiglia hanno riconosciuto in Gesù il messia, ma il messia che attendevano era un messia riformatore delle sacre istituzioni di Israele. Ebbene, la nuova relazione che viene proposta da Gesù tra Dio e gli uomini comporta invece la scomparsa delle istituzioni dell’antica alleanza. Eppure i profeti avevano annunziato l’attività di un Dio che sarebbe venuto a purificare, a sanificare queste istituzioni, cominciando dal tempio, dalla legge, dal sacerdozio; Gesù non è venuto per riformare, non è venuto per purificare, ma è venuto per eliminare, perché la nuova relazione che lui propone con il Padre non ha più bisogno di queste istituzioni.

E la prima, lo vediamo nel vangelo di oggi, è il tempio di Gerusalemme. Gesù entra nel tempio e che cosa trova? Che il vero Dio del tempio non è suo Padre, ma è l’interesse, è il denaro, era questa l’anima del tempio. Allora Gesù, scrive l’evangelista, prende un flagello. Il flagello era l’immagine del messia che sarebbe venuto per castigare i peccatori, cioè gli esclusi dal tempio. Gesù Messia prende un flagello, ma non castiga i peccatori, gli esclusi del tempio, ma quelli che proprio sono l’anima del tempio, quelli che sono il commercio del tempio; perché? I sacerdoti, l’istituzione religiosa ha deturpato l’immagine di Dio e l’ha fatto un Dio che assorbe, succhia l’energia degli uomini. Nella bibbia si legge più volte l’imperativo di Dio, naturalmente erano i sacerdoti che glielo facevano dire, “Nessuno si presenti davanti a me a mani vuote”. E quindi era tutta un’ entrata continua per i sacrifici, per le preghiere, per la tassa d’obbligo da dare verso il tempio. Gesù presenta un Dio completamente diverso: un Dio che non chiede, ma dà, un Padre che non assorbe le energie degli uomini, ma agli uomini comunica le sue; un Dio che chiede ad ogni creatura di essere accolto per fondersi con lui, dilatare la sua capacità d’amare, ed ecco la rivelazione che Gesù farà in questo brano del vangelo e che poi estenderà ad ogni credente, in modo che ogni persona diventi l’unico vero santuario nel quale si manifesta l’amore di Dio.

È quello che dirà Gesù di fronte alla reazione alla sua azione, lui parlerà del suo corpo come il santuario di Dio. Il Padre di Gesù non sta né lontano nei cieli né in un tempio, ma è nell’intimo delle persone. Addirittura Gesù in questo vangelo al capitolo 14 al versetto 23 affermerà “A chi mi ama il Padre mio e io verremo in lui e prenderemo dimora in lui”. L’uomo è il nuovo santuario dello Spirito, l’uomo è la nuova dimora di Dio.

Ma questo è pericoloso per l’istituzione perché, se l’uomo è questo santuario di Dio, allora quello che viene presentato come il tempio, il santuario di Dio, non ha più diritto di esistere. Ecco allora il motivo dell’assassinio di Gesù: Gesù e il tempio sono incompatibili, l’uno esige l’eliminazione degli altri e la casta sacerdotale al potere per la propria convenienza, lo dirà il sommo sacerdote in una drammatica riunione del sinedrio dirà “È conveniente per noi ammazzare quest’uomo, altrimenti salta in aria tutta l’istituzione religiosa”.

Questo invece è il video commento fatto con don Gaetano Amore

 

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