Vangelo del giorno – lunedì 10 settembre 2018 – P. Lorenzo Montecalvo

Mi fanno ridere quei cristiani che, con grande delusione, mi dicono: “Padre Lorenzo, sono un po’ indignato con il Signore perché faccio tanto bene e la gente si incattivisce contro di me. Non è giusto!”. Se anche tu dovessi dire questo, significa che anche tu non hai capito niente del Vangelo.

Gesù faceva tanto bene, eppure c’era gente che lo perseguitava e lo calunniava. Chi è invidioso della gioia dell’altro e geloso dei carismi dell’altro non trova pace fino a quando non vede la persona invidiata appesa sulla croce. Questo io lo dico non per sentito dire, ma perché l’ho vissuto in prima persona. Devo dire che, grazie a Cristo Gesù, ho combattuto il male con il bene. Nonostante che io sia stato vittima dell’invidia e della calunnia, non ho smesso di fare il bene. L’amore vince e guarisce. Non bisogna mai stabilire un tempo e un luogo per dare amore nel nome del Signore. Ogni tempo e luogo è buono per amare.

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Il dare amore non può e non deve essere confinato in certi tempi o luoghi. Perciò se sai quello che è giusto da fare in una certa situazione e non lo fai, considerati peccatore, cioè manchevole nell’amore. L’amore viene sempre prima delle tue comodità, dei tuoi hobbies e dei tuoi atti decisionali.

Se sei chiamato a dare una mano per salvare l’uomo, spiritualmente o fisicamente, non puoi dire: “Ora non posso perché sto mangiando… ora non posso perché devo andare a Messa… ora non posso perché sto facendo le mie devozioni.”. L’atto di amore non può essere posposto a domani. Il prete non può e non deve dire al cristiano che gli chiede di confessarsi: “Questo non è tempo per confessarsi. C’è un orario per le confessioni!”.

È vero, alcuni preti sono più legati alle regole e alle tradizioni degli uomini che al comandamento dell’amore. Com’è importante seguire l’esempio dei vigili del fuoco, i quali, appena chiamati per salvare una persona in pericolo di morte, affrontano ogni pericolo per salvare una persona da una situazione di morte.
Dice Gesù: “Non c’è amore più grande di colui che dà la vita per i propri amici”.

Amen. Alleluia

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 6, 6-11
Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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