Vangelo del Giorno – 7 giugno 2017 – don Luigi Epicoco

Pensare alla vita eterna come questa stessa vita ma solo in HD, o alla resurrezione dai morti come una sorta di reincarnazione con lifting, è non solo buffo ma anche poco attraente. E’ come se un bambino nel grembo della madre immaginasse la sua vita fuori dal quel grembo, e se la figurasse come una grande placenta, con un cordone ombelicale d’oro e un liquido amniotico da paura.

Praticamente per immaginarsi la vita fuori deve poggiarsi solo su ciò che conosce, e ciò che conosce in realtà non avrà niente a che fare con ciò che troverà fuori. Quello che saremo e avremo nella vita eterna non avrà niente a che fare con questa vita in termini di immaginario e di logiche. E’ davvero una vita altra. Ma così come è vero che la vita di un bambino inizia nel grembo della madre allora è pur vero che la vita eterna inizia qui anche per noi, e se non esiste una vita eterna allora significa che nasciamo già come morti in attesa solo che ciò accada.

Ma il nostro destino è la vita non la morte. Cristo ci ha aperto questo destino altro. Cristo ci ha parlato della vita “fuori” venendo nella nostra vita “dentro”. Credere è fare professione in questa vita “fuori”.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 12, 18-27
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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