Vangelo del giorno – 27 Ottobre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso

Gesù viene interrogato su un fatto di cronaca: alcuni pellegrini erano stati trucidati dai soldati romani durante l’offerta del sacrificio che stavano celebrando al tempio. Forse si tratta di pellegrini che appartenevano al gruppo degli zeloti, i quali volevano rovesciare il potere romano. A Gesù è chiesto di schierarsi. Ma il Signore risponde con un altro fatto di cronaca che riguarda il crollo della torre di Sìloe che aveva ucciso diciotto persone. Nella mentalità farisaica la disgrazia o la morte violenta sono sempre il segno del castigo di Dio per un peccato commesso. Vediamo che Gesù non cade nel tranello della loro domanda, non entra nel merito di questi fatti, ma spezza il pregiudizio che vede nella disgrazia un castigo e coglie l’occasione per richiamare alla conversione; infatti dice loro: «Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo».

Non è Dio che manda il male o che permette i disastri e le stragi. Assolutamente no! Non agisce così il Padre che Gesù è venuto a rivelarci. Al contrario, il Padre che sta nei cieli è in lotta contro il male sin dall’inizio, sin da quando la violenza bruta del principe del male appare nella storia degli uomini. Il Signore chiede a tutti gli uomini di coinvolgersi in questa dura battaglia contro la cattiveria e contro il principe del male che non cessa di spingere il creato verso la sua distruzione. Per questo motivo il Signore ci invita alla conversione. La nostra vita è fragile e il tempo non è nelle nostre mani, per questo occorre sempre impegnarsi per portare frutti buoni, quelli che invece il fico della parabola – di cui parla Gesù nel Vangelo – non produce. Convertiamoci, aderiamo al Vangelo e non scoraggiamoci di fronte alle difficoltà: ricordiamoci che Dio è Misericordia infinita, è paziente e per tale motivo non mancherà di darci i giorni necessari sia per convertirci che per dare buoni frutti.

don Lucio D’Abbraccio

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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