Vangelo del Giorno – 24 aprile 2018 – don Luigi Maria Epicoco

Che cosa c’è di più convincente dei fatti? Nulla. Eppure capita spesso che non riusciamo ad accogliere innanzitutto i fatti e cerchiamo invece argomenti convincenti, parole ricercate, idee illuminanti, formule onnicomprensive.

È esattamente lo scopo dei Giudei del vangelo di oggi: “Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente”. Forse perché seppur in polemica, Gesù aveva intercettato quell’attesa che caratterizza ogni cuore dell’uomo, e che il popolo eletto aveva tradotto nell’attesa del Messia.

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Il punto di partenza è sempre l’attesa, senza di essa può passare anche Dio nella tua vita ma non ti accorgi di nulla. Ma non basta la sola attesa, poi ad essa deve seguire una risposta, un fatto. E Gesù risponde loro che non c’è nulla di più chiaro delle sue opere: “Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me”. In un rapporto di coppia quando uno dei due chiede costantemente “dimostrami che mi ami”, in realtà sta dicendo che quell’amore può essere dimostrato.

Ma l’amore può solo essere mostrato. L’amore non convince, rassicura. Non è una risposta a tutti i nostri perché, ma è esattamente ciò che ti da la forza di porti tutti quanti i tuoi perché. Sarà questo il motivo per cui Gesù prosegue il discorso dicendo parole cariche di protezione: “Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”.

Se ti senti al sicuro nelle mani di Cristo puoi anche permetterti di non capire tutto, di farti milioni di domande, di sperimentare anche cose difficili. Troverai sempre la forza di affrontare tutto. Gesù è ciò che rende veramente possibile l’inquietudine, la domanda, la crisi, il viaggio, la precarietà, perché il Suo amore ci abilita a poterlo fare senza la paura di non trovare risposte vere e concrete.

I Giudei vogliono risposte astratte, Gesù risponde dando se stesso. Anche noi delle volte vorremmo spiegazioni, Egli invece ci dà se stresso. L’amore non è una formula ma qualcuno.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 10, 22-30
Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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