Vangelo del giorno – 23 Aprile 2018 – P. Lorenzo Montecalvo

Spesso, girando per la predicazione, sapendo la mia età e i miei acciacchi fisici, da molte persone mi viene chiesto con meraviglia: “Chi ti dà tutta questa forza?”. Ed io rispondo dicendo: “Chiedetelo a Gesu”.

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Nel Vangelo di oggi Gesù esclama: “Io sono venuto a portare la vita e la vita in abbondanza.”. Chi è unito a Cristo riceve continuamente la gioia della vita. Il cristiano fervente è ricolmo di vita. Infatti Gesù lo dice: “Io sono la vita”. Anche se è infermo fisicamente, il vero cristiano è pieno di vita. Qualcuno potrebbe obbiettare: “Come mai tanti cristiani che frequentano la Chiesa sono dei morti ambulanti?”. Andare in Chiesa non significa essere uniti a Cristo. L’unione con Cristo avviene facendo la sua volontà. I cristiani che sono senza la gioia e l’entusiasmo di vivere sono tiepidi nella fede. La tiepidezza nella fede del Risorto è la malattia che affligge molti cristiani, preti e suore.

La catechesi continua del diavolo all’uomo è dirgli che aderire intimamente a Cristo significa essere tristi e senza vita. In altre parole, Cristo è colui che ci toglie la gioia di vivere.

Molti giovani, accogliendo la catechesi del diavolo, stanno lontano dalla Chiesa. Per molti giovani, vivere significa drogarsi, ubriacarsi, passare da una ragazza all’altra, non sottostare a nessun tipo di autorità. In altre parole, significa vivere nel libertinaggio. Qual è la fine di questi giovani? La morte. Sì, molti di loro arrivano a commettere persino il suicidio fisico. Ma quello più comune è il suicidio morale: depressione e odio verso l’umanità.

Il vero cristiano è morto al peccato, ma vivente in Cristo che dà la vita in abbondanza. Oggi, in questa cultura di morte, abbiamo bisogno di santi che comunicano la gioia della vita. Il mondo offre il piacere, ma non la gioia del cuore. Il piacere passa, ma la gioia rimane. Puoi avere davanti a te un bel piatto di spaghetti ed essere triste. Invece puoi avere solo pane e cipolla ed essere beato, perché sei in Cristo e con Cristo. Amen. Alleluia.

P. Lorenzo Montecalvo  (Fonte)

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 10, 1-10
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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