Vangelo del giorno – 17 Novembre 2018 – don Lucio D’Abbraccio

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui

Il Vangelo di oggi riporta un tema molto caro all’evangelista Luca: la preghiera. Più volte il Vangelo ci indica la strada della preghiera continua. Certamente questo può spaventarci, se consideriamo la preghiera come una delle tante attività da dover svolgere durante l’arco della giornata. Perché, se così fosse, significherebbe che dovremmo sempre pregare a discapito delle altre azioni. In una colletta che viene recitata nella celebrazione eucaristica si legge: “Ispira le nostre azioni, Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento”.

È sotto questa luce che possiamo leggere il “sempre” della preghiera. Molte volte ci perdiamo di coraggio o ci abbattiamo di fronte a richieste che non vediamo esaudite. Gesù non vuole che i discepoli perdano la fiducia in Dio e nella sua infinita misericordia.

Il Padre, come ascolta lui, ascolta anche i discepoli. La preghiera, perciò, sembra dire Gesù, è sempre efficace; non devono esserci dubbi. Tanto è vero che i nostri nonni e i nostri genitori ci hanno insegnato fin da bambini a pregare la mattina, quando ci si sveglia, e la sera prima di addormentarci. Gesù, per far capire ai suoi discepoli il valore della preghiera, narra la parabola di una povera vedova che chiede giustizia a un giudice. Costei, simbolo dell’impotenza dei deboli in una società come quella del tempo di Gesù, con la sua insistenza presso il giudice disonesto e duro di cuore, viene infine esaudita e ottiene giustizia: «Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi».

È una scena che colpisce per il suo realismo. Ma soprattutto è straordinario il suo significato applicato alla nostra preghiera al Padre che sta nei cieli. Gesù vuol far capire che se quel giudice così duro ha esaudito quella povera vedova, figuriamoci Dio, che ha un cuore grande e misericordioso, se non farà giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui. Il vangelo vuole trasmetterci la forza e la potenza della preghiera: quando essa è insistente e sincera, possiamo dire che obbliga Dio ad intervenire. Gesù conclude il suo insegnamento dicendo: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

È una domanda che interroga in maniera grave i singoli discepoli e noi. Siamo saldi nella nostra fede? Siamo vigilanti e perseveranti nella preghiera?

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 18, 1-8
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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