Suor Katia Vecchini fdo – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2019

Oggi più che mai siamo portati a dividere il mondo in buoni e cattivi, tra santi e peccatori e noi che andiamo in chiesa e ci fermiamo ogni giorno a pregare, come stiamo facendo ora, cerchiamo di fare del nostro meglio ma spesso ci ergiamo a giudici (a volte severi) verso i cosiddetti lontani. Il male c’è. Gesù non avrebbe offerto la sua vita se il demonio fosse solo un espediente per tenere buoni i bambini e i deboli! Il male c’è ed è dentro ciascuno di noi, ma i discepoli di Gesù sanno di non essere soli nella continua lotta con il male; sappiamo che la forza per riconoscere e vincere ogni tentazione non viene da noi, ma dalla grazia che Lui ci concede se ci mettiamo tra le sue braccia.

Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere, dice san Paolo (1Cor 10,12), perché è molto più facile cadere nel giudizio verso gli altri, nel porre confini tra “noi” e “loro” che compiere atti di cattiveria. Ogni uomo deve affrontare la dura lotta tra il bene e il male che vivono dentro di sé, prima ancora che affrontare il male che viene da fuori, sia dagli altri, sia dalla natura, sia da incidenti non voluti da alcuno. Siamo tutti soggetti al male e siamo tutti soggetti a perire miseramente, come i Galilei, se non usiamo le armi della fede. Siamo tutti come quel fico che non da frutti ma che il Signore continua a custodire e a concimare perchè prima poi sia degno del nome che porta. Ogni giorno abbiamo la possibilità di ricominciare e vivere alla sequela di Gesù.

Preghiera

Non abbandonarci alla tentazione, Signore. Liberaci da ogni male. Orienta il nostro cuore al bene e fa’ germogliare i frutti che Tu desideri per oggi. Amen.

Impegno

Quali tentazioni oggi sono chiamato a vincere? Chiedi a Dio di saper riconoscere il male che viene da dentro di noi per vincerlo con la sua grazia e di saper perdonare quello che viene dagli altri.

Commento a cura di Suor Katia Vecchini fdo (Suore Figlie dell’Oratorio)

Il volumetto dal quale è stato tratto il commento è stato curato da don Dino Lanza (cdv@diocesipatti.it) – Centro Diocesano Vocazioni, di Patti (Me).

Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 1-9
 
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
 
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Parola del Signore

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