Le Beatitudini sono la nuova legge dell’amore. La legge data da Dio a Mosè era propedeutica proprio alla legge nuova dell’amore e mentre questa prima legge era basata soprattutto sul non fare qualcosa, per poter essere gradito a Dio, la legge delle beatitudini invece è basata sul fare delle cose per essere felici e per essere quindi Santi cioè graditi a Dio. Le Beatitudini contengono in sé la ricompensa che non è futura ma attuale.
Le Beatitudini sono percorse solo dai Santi, da coloro che non solo credono in Dio, ma si affidano a lui, obbediscono al suo amore, si rendono piccoli e poveri a immagine del figlio di Dio. Gesù è il prototipo di colui che ha incarnato tutte queste Beatitudini che si racchiudono in un’unica beatitudine: la felicità dell’amore. Aver ricevuto l’amore di Dio e averlo gustato e averlo dato: questa è la felicità . Beati i poveri in spirito e la chiave di volta di tutte le altre Beatitudini. Dalla prima riusciamo a comprendere tutte le altre perché la prima ci fa entrare e gustare il regno di Dio.
E la ricompensa è contenuta in ciascuna di esse. Nel momento in cui io sono puro di cuore, perché lascio allo Spirito di Dio di purificarmi, allora vedo Dio dappertutto. Questo è il senso attuale della ricompensa. E l’ultima delle beatitudini che può sembrare la più ostica, o la più impossibile da vivere, quella legata alla sofferenza, alle difficoltà , alle persecuzioni dovute alla coerenza cristiana… quando si raggiunge questa beatitudine che è l’apice di tutte, allora possiamo capire cosa significhi essere Santi. Allora abbiamo la certezza di percorrere la via della Santità . Oggi voglio fare mia questa Magna Charta del Cristianesimo.
Voglio imparare a memoria questo elenco di felicità per poter cominciare a provare nella mia vita ad essere un santo felice, una persona realizzata, un cristiano autentico, amato come figlio da Dio e amante della vita e dei miei fratelli.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade