Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 4 Giugno 2021

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Il valore e la statura di una persona vanno sempre al di là dei pregiudizi. Gesù parlando nel tempio cerca di sfatare i pregiudizi sulla sua persona e si appoggia alla Sacra Scrittura: chi è questo Gesù che parla così bene, che viene ascoltato volentieri? È il figlio del falegname… il Messia  figlio di Davide?

Ma Gesù è superiore al Messia immaginato dai suoi contemporanei, coloro che aspettavano un re simile a Davide perciò il Messia veniva chiamato “figlio di Davide”, il re d’Israele per antonomasia, un re che avrebbe ricostruito Israele togliendolo dalla tirannia romana.

Gesù non si identifica con il figlio di Davide e citando la Scrittura dice che lo stesso Davide che era un profeta, parlava del Messia come “il suo Signore” quindi il Messia è di gran lunga superiore alla discendenza davidica. Questa Parola ci fa comprendere quante volte il pregiudizio sulle radici, sul passato di una persona pregiudicano la vita stessa di quella persona, ma ci fa comprendere anche che la nostra comprensione di Gesù va sempre al di là di quello che possiamo anche sperimentare.

Gesù è oltre le nostre categorie mentali, la nostra stessa comprensione: è il figlio del falegname, appartiene la discendenza davidica, ma è il figlio di Dio che è venuto a portare nel mondo il regno di Dio che è l’amore, tutt’altra cosa rispetto ai nostri piccoli o grandi regni.

Oggi cerco di comprendere alla luce di questa Parola chi è Gesù per me, in quale recinto dei miei pregiudizi o preconcetti l’ho rinchiuso. Quali sono gli steccati che pongo davanti ai miei fratelli attraverso i miei pregiudizi, preconcetti, il mio modo di schematizzare. Ogni persona va sempre oltre quello che può essere il mio pensiero, perché in in ogni fratello o sorella si racchiude Il mistero di Dio che è conosciuto soltanto da Lui.

Una pagina che ci fa riflettere sul rispetto dovuto ai nostri fratelli e le nostre sorelle, alla sacralità della loro identità che è sempre in evoluzione perché guidata e amata da Dio. Chiedo tutto questo al “mio Signore”, al figlio di Giuseppe e Maria di Nazareth, al Dio che ha preso carne nella nostra storia. Sr Palmarita Guida 


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade