Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 3 Dicembre 2020

Il cristianesimo è tale perché si contraddistingue per la sua concretezza. Da quando un Dio ha preso carne nella persona di Gesù  che ci ha rivelato che cosa significhi davvero amare. Questa pagina ci indica la concretezza dell’amore. Il verbo “fare” è il verbo predominante. Fare la volontà di Dio significa metterci dentro tutto  se stessi per comprendere questa volontà e per renderla concreta, attuale.

E qual è la volontà di Dio se non l’amore? Un Dio che è amore non può volere che l’amore: un amore che dona gratuitamente a tutti, nessuno escluso. È un amore che va ricambiato nel servizio ai nostri fratelli, soprattutto ai più poveri. Questa circolazione dell’amore tra Dio e ciascuno di noi, è la sua volontà. E questo rende felici, questo rende Santi.

Allora capiamo benissimo che Dio non sa che farsene delle nostre parole senza fatti, delle nostre intenzioni senza azioni concrete, delle nostre promesse senza realizzazioni puntuali… Dio NON sa che farsene della nostra religiosità, delle nostre devozioni, delle nostre preghiere… quando queste non si trasformano in gesti concreti di amore, di solidarietà, di pazienza, di gentilezza, di misericordia, di tolleranza, di mitezza.

Possiamo riempirci la bocca della Parola di Dio, senza metterla in pratica. La pagina di Mt 25, fa da specchio a quanto ci dice oggi Gesù :avevo fame e mi avete dato da mangiare… Ecc. Il cristiano vero incarna la sua fede nelle opere. Non amiamo a parole ci sussurra da parte sua  S. Giovanni: ma nei fatti e nella verità. Il cammino di avvento ci aiuti a comprendere questa Verità.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 

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