Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 28 Aprile 2020

Questa Parola illumina questo momento particolare che stiamo vivendo proprio sul senso, sul significato del culto eucaristico. Il capitolo sesto di Giovanni è il capitolo dedicato all’eucaristia al Pane di vita. Qui Gesù dice bene alla folla: non è Mosè che ti ha dato il pane è il Padre che ve l’ha dato. Non è l’istituzione, il culto che ci dà in esclusiva Gesù! Anche ma non solo. Io sono il pane di vita.

Chi viene a me non avrà mai più fame e né sete, dice Gesù. E noi abbiamo la persona di Gesù Risorto nel nostro cuore fin dal giorno del battesimo: Egli è il nostro cibo è ‘lessenziale per vivere. Ci sazia del suo amore fin dal mattino. La fede anche in tempo di coronavirus deve attingere a questo dato evangelico: essere saziati dall’amore di Cristo perché è questo amore che è stato riversato nei nostri cuori ci dice Paolo ed è contenuto in noi.

Assolutizzare il rito eucaristico significa uscire fuori da un discorso di Fede pura per entrare in un discorso di religione. La religione infatti affonda le sue radici nel culto e non può essere separata dal culto. E della prassi cultuale la fede rimane Signora quando è necessario perché la Fede è il rapporto intimo con il risorto che abita il nostro cuore.

Questa FEDE è il cibo del nostro cammino perché è l’amore che ci nutre. Il segno di una fede matura è proprio il rapporto intimo con il Signore che sa vivere l’Amore anche nella privazione temporanea del culto. Che Signore ci aiuti a recuperare la dimensione Evangelica del nostro rapporto con Gesù: l’unico che sazia la nostra vita di amore e di senso.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 


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