Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 2 Giugno 2020

Questo episodio della vita di Gesù ci focalizza su due cose molto importanti: Innanzitutto la falsità ed ipocrisia e poi il sottomettersi ad idolatrare persone o cose piuttosto che adorare Dio. Gesù porta allo scoperto la loro ipocrisia. Infatti farisei ed erodiani, inviati dallo staff e religioso dai capi dei sacerdoti di Gerusalemme pongono in difficoltà Gesù attraverso questa domanda che già divideva le varie fazioni.

I farisei non erano d’accordo a pagare la tassa ai Romani perché loro occupatori, gli erodiani invece che erano alleati al potere Romano, ovviamente erano d’accordo, ma in questo caso si alleano per mettere in difficoltà Gesù. Quindi il primo segno della loro ipocrisia è il modo di porre la domanda: sappiamo che sei veritiero, che insegni le vie di Dio… cioè tu sei una persona trasparente, sei una persona eccezionale, eccetera… Ecco questo modo di adulare per invece trarre in inganno è una delle sfumature di questo dare a Cesare e non dare a Dio. Gesù risponde ovviamente con la sua trasparenza e verità, e non si tratta qui di pagare le tasse o no. A Gesù non interessa questo discorso.

Qui si tratta a chi tu doni la tua vita, a chi tu ti inginocchi nella tua vita, se davanti all’uomo, al potere, ho davanti a Dio. Da chi prendi gloria nella tua vita, dagli uomini o dalle cose che fai? Quanto ci insegna questo Vangelo oggi! Davanti a chi noi ci prostriamo per raggiungere i nostri fini andando molte volte contro i valori del Vangelo? Il nostro mestiere di lecchinaggio non muore mai… questo mestiere vive sempre! Anche nella chiesa. Essere adulatori per ottenere favori, prendersi gloria, prendersi i meriti per quello che si fa…tutto questo non è dare a Dio quello che è di Dio, cioè non onorare il Signore, uscire fuori dalle righe del nostro essere cristiani, trasformandoci in ipocriti, adulatori. Tutti noi come chiesa dobbiamo chiedere perdono a Dio dei nostri intrallazzi, connivenze con il potente di turno, con gli interessi economici. Le cronache riempiono i giornali purtroppo.

Chiediamo oggi al Signore di illuminarci in verità sulla nostra ipocrisia, chiediamo di liberarci dal nostro stile di lecchinaggio, di adulazione. Impariamo da Gesù a saper distinguere ciò che è temporale, da ciò che è eterno. Ciò che merita adorazione è sottomissione da ciò che non lo merita. Ancorariamoci sempre di più a Dio che è eterno l’unico davanti al quale dobbiamo piegare le ginocchia perché figli redenti, riscattati dalla morte eterna.

Solo à Lui la Gloria ! Né à noi stessi, né agli altri.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 


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