Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 16 Febbraio 2021

Che cosa non avevano capito i discepoli del fatto del miracolo dei pani appena vissuto, che ricordavano bene? Non avevano capito che quella moltiplicazione era dovuta alla potenza di amore di Dio, alla compassione di amore di Dio per l’umanità. L’unico pane che sfama è Gesù con il suo amore.

I discepoli avevano l’unico Pane ma non si erano resi conto di questo di questa ricchezza e discutevano tra loro perché avevano dimenticato le provviste di pane!  Gesù li rimprovera per la durezza del loro cuore: hanno ricordato la scena della moltiplicazione dei pani ma non l’hanno interiorizzato, non l’hanno fatta scendere nel cuore. Hanno visto con gli occhi ma non hanno visto con il cuore, per questo Gesù li mette in guardia nella loro fragile fede dal lievito che offrono i Farisei che offre Erode, e qual è questo pane?

Quello del potere anche il potere di possedere Dio. Dio invece si dona non si lascia possedere e il peccato dell’uomo è proprio quello di cercare di possedere Dio come una sua proprietà e di fare di Dio una marionetta a suo uso e consumo. Dio invece si dona nel suo amore e nella sua misericordia rendendoci liberi dentro, capaci di amare. Chi vuole possedere  Dio religiosamente parlando, non è capace di amare Dio, se stesso e neanche gli altri.

Allora lo stare in guardia dal falso pane che il potere, a qualsiasi livello ci dona, è oggi l’avvertimento di Gesù. Quando entriamo nella logica del dono simboleggiata dalla moltiplicazione dei pani e riconosciamo che Gesù è l’unico nostro pane, è l’unico che sfama la nostra fame di senso e di felicità solo allora il nostro cuore riescie comprendere la verità dell’amore altrimenti rimane indurito, altrimenti i segni della presenza di Dio nelle nostre giornate ci scivolano addosso non penetrano dentro di noi, non hanno significato.

Oggi mi chiedo quanto io possa comprendere nel profondo di me che Gesù è il mio unico bisogno spaziato. Il mio unico nutrimento, la mia unica ricchezza. E quanto lievito farisaico c’è in me che devo eliminare dal mio cuore, per prima cosa l’idea di rinchiudere Dio nella mia mente, nei miei ragionamenti… Incasellarlo e comandarlo a bacchetta. Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Vedere Dio in tutto senza catturarlo. E interiorizzare tutto. 

Lasciarsi così trasformare il cuore e la vita. Questa è la comprensione che Gesù vuole dai suoi discepoli di ieri e di oggi.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 

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