Sr. Palmarita Guida – Commento al Vangelo del 11 Giugno 2020

Nel giorno in cui la chiesa ricorda San Barnaba il grande talent scout di San Paolo Apostolo, di grande spessore nella chiesa delle origini, nella chiesa di Antiochia, la Liturgia ci propone questa pagina di Matteo che descrive che cosa deve fare l’evangelizzatore. Gesù lo dice ai suoi discepoli: strada facendo, cioè camminando nella loro vita, lungo le loro giornate… devono annunciare il regno dei cieli, cioè il regno dell’amore che è presente ormai nella persona di Gesù e oggi nella persona del Risorto.

Ma questa parola va accompagnata con dei segni che lo stesso Spirito del Risorto produce nella vita, nel cuore di ogni evangelizzatore: segni di liberazione dal male e di guarigione quindi. In definitiva segni di resurrezione. Questi segni e queste parole che annunciano Il regno di Dio in mezzo a noi, quindi l’amore misericordioso di Dio, sono la missione dell’evangelizzatore, di colui che è stato rapito dall’amore di Cristo, il quale ne ha trasformato la vita. Tutto questo operato va fatto con uno stile di gratuità. Quindi senza aspettarsi alcuna ricompensa ma solo per Amore di Dio, fidandosi ciecamente della Provvidenza, avendo come statuto la povertà, l’essenzialità del proprio stile di vita, sapendo che l’unica ricchezza dell’apostolo è il Signore stesso.

E poi c’è un’altra connotazione importante che Gesù dà i suoi discepoli che vale sempre anche oggi: è quella di accertarsi cammino facendo, lungo la vita, di chi è degno di ricevere il Signore nella persona degli evangelizzatori. Cioè le persone che riconoscono nell’ evangelizzatore la persona inviata da Gesù, riconoscono che Gesù parla e opera attraverso di lui. Bene, su queste persone scende la pace di Dio con la sua parola e con la sua presenza. Questa pagina è di una grande attualità anche oggi. Io mi chiedo: dove sono questi evangelizzatori che hanno il coraggio di annunciare ancora oggi il regno di Dio? dell’amore che supera lo spirito della mondanità? che operano Liberazione e guarigioni con le loro parole con i loro gesti con la loro vita? Che in parole e gesti di carità liberano aiutando le persone a guarire dal loro egocentrismo, dalle loro malattie, a liberarli.. A risorgere a vita nuova?

Siamo ancora troppo pochi!!! bisogna riscoprire la nostra identità di evangelizzatori, la nostra fede ancora troppo intimistiche, nascosta.. Che non serve a nessuno. E l’altra importante indicazione di Gesù è dare dignità a questa missione: non permettere a nessuno che essa venga arrestata venga criticata… la responsabilità è dell’evangelizzatore: essere fedele al mandato di Gesù annunciare il Regno attraverso azioni di liberazione, guarigione, in uno stile di gratuità, di povertà affidandosi alla Provvidenza.

Quando tutto ciò è ottemperato, (in modo da non provocare scandalo con un comportamento non conforme al mandato di Gesù) allora delle allontanarsi da persone o cose situazioni dove la sua persona non è rispettata, dove gli si manca di rispetto, dove non è ritenuto degno per questioni ideologiche, religiose… anche di poca educazione, perché nella sua persona è la persona di Gesù che deve essere rispettata e onorata, accolta. Quando questo viene meno l’evangelizzatore deve allontanarsi da persone o situazioni che non onorano il Signore e rimanere in pace. Quella pace che non sarà più donata a chi non si è ritenuto degno di onorare il Signore nella persona dell’evangelizzatore.

Pagina di grande Luce e quanto mai attuale.


A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade 


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