È difficile a noi uomini credere che da morte si può risorgere, credere che la vita è più forte della morte… l’incredulità umana ha attraversato i vangeli della resurrezione e oggi Marco si presenta questa difficoltà dei discepoli e delle discepole di Gesù a comprendere l’evento della Risurrezione.
Anche per noi la morte è una chiusura, una fine definitiva, una pietra tombale sulla nostra vita. È difficile immaginare per noi è un’altra vita. È questa la vita che il risorto ci dona: questa trasformazione radicale già operante adesso, che continua per sempre. Chi coglie la forza della Resurrezione nella propria vita è capace di annunciare questa buona novella che Dio è amore, un amore che è fedele per sempre e che ti fa vivere per sempre.
Solo i risorti in Cristo riescono e possono annunciare il suo amore, la sua presenza nel mondo, la sua Resurrezione attraverso la testimonianza della loro vita di risorti. Oggi mi interrogo su quanto io viva da risorto e se annuncio  l’amore misericordioso di Dio in tutto il mio mondo, quello che conosco, quello della mia quotidianità . Come annuncio il Vangelo ad ogni creatura iniziando dalla mia famiglia? Ma forse prima mi devo chiedere: quanto conosco il vangelo? Altrimenti chi annunzio?
L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo, diceva S. Girolamo.
A cura di Sr Palmarita Guida della Fraternità Vincenziana Tiberiade