San Giovanni Paolo II – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2020

Cari giovani, da voi dipende il futuro, da voi dipende il termine di questo Millennio e l’inizio del nuovo. Non siate, dunque, passivi; assumetevi le vostre responsabilità in tutti i campi a voi aperti nel nostro mondo! (…) Assumetevi le vostre responsabilità! Siate disposti, animati dalla fede nel Signore, a dare ragione della vostra speranza (cf. 1 Pt 3, 15). (..). Qual è il motivo della vostra fiducia? La vostra fede, il riconoscimento e l’accettazione dell’immenso amore che Dio continuamente manifesta agli uomini.

(…) Gesù Cristo, «è lo stesso ieri, oggi e sempre» (Eb 13, 8), continua a mostrare per i giovani lo stesso amore che descrive il Vangelo quando si incontra con un giovane e una giovane. Così possiamo contemplarlo nella lettura biblica che abbiamo ascoltato: la resurrezione della figlia di Giairo, la quale – puntualizza San Marco – «aveva dodici anni» (Mc 5, 42). (…)

Giairo con franchezza espone al Maestro la sua pena, l’infermità di sua figlia e con insistenza supplica la sua guarigione: «La mia figlioletta è agli estremi: vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva» (Mc 5, 23). «Gesù andò con lui» (Mc 5, 24). Il cuore di Cristo, che si commuove di fronte al dolore umano di quest’uomo e della sua giovane figlia, non resta indifferente di fronte alle nostre sofferenze. Cristo ci ascolta sempre, ma ci chiede che ricorriamo a lui con fede. (…)

Tutti i gesti e le parole del Signore esprimono questo amore. Vorrei soffermarmi particolarmente sulle testuali parole uscite dalla bocca di Gesù: «La bambina non è morta, ma dorme». Queste parole, profondamente rivelatrici, mi inducono a pensare alla misteriosa presenza del Signore della vita in un mondo che sembra soccombere all’impulso distruttore dell’odio, della violenza e dell’ingiustizia; ma no.

Questo mondo, che è vostro, non è morto, ma dorme. Nel vostro cuore, cari giovani si avverte il forte palpito della vita, dell’amore di Dio. La gioventù non è morta quando è vicina al Maestro. Sì, quando è vicina a Gesù: voi tutti siete vicini a Gesù. Ascoltate tutte le sue parole, tutte le parole, tutto. Giovane, ama Gesù, cerca Gesù. Incontrati con Gesù.

Fonte: «Vangelo del Giorno» è un servizio proposto dall’associazione internazionale Evangelizo.


Fanciulla, io ti dico, àlzati!
Dal Vangelo secondo Marco Mc 5, 21-43 In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore

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