Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 20 Settembre 2019

Dio non è solitario». Così recitava il titolo di un libro francese di una ventina di anni fa. Parlava della Trinità. Ma anche il Dio fattosi uomo non è solitario nella sua missione di annuncio del Vangelo.

La vita cristiana, pur contemplando l’intimità, non è mai una vita individualista. È un cammino comunitario. Un vangelo come questo ci dovrebbe interpellare a pensare e ripensare la nostra coscienza cristiana, il nostro impegno parrocchiale e comunitario.

Perché, in un mondo tendenzialmente individualista, il rischio è quello di abusare della fede per diventare ancor più ripiegati su se stessi, mentre la fede è un’esperienza intima e comunitaria allo stesso tempo. Ci spalanca al cielo e ci unisce ai fratelli.

Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 8, 1-3

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Parola del Signore

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