Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 14 Ottobre 2019

Quanti di noi, soprattutto quando sono posti davanti a grandi scelte, non chiedono al Signore un segno, un’indicazione per capire quale sia la sua volontà? Pensate che questa richiesta che viene da un cuore sincero irriti il Signore?

No! Non in questo senso parla Gesù della generazione malvagia che chiede segni. C’è un chiedere segni, segnali, lumi e illuminazioni per vedere e per mettersi in cammino. E questo è un lavoro benedetto.

Ma c’è un chiedere segni, sempre altri segni, per non vedere, per mancanza di volontà di cambiamento e di abbandono al Signore. Si chiede il segno non per avere luce, ma per avere scuse. Si vuole comprendere di più, non per donarsi di più, ma per guadagnare tempo. E mai espressione più ingannevole!

Perché non si sta guadagnando tempo, si sta sprecando la propria vita, l’occasione dell’unica opera che conta: fare la volontà del Signore. Direnil proprio fiat.

Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 11, 29-32 In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola del Signore

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