Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 13 Febbraio 2020

Ditemi cos’è se non una «prova di fede» quella a cui Gesù sottopone la donna Siro-fenicia. E ditemi cos’è la risposta della della donna se non una «prova di fede» dell’altro senso del termine. Il Signore mette alla prova.

Non nel senso di “tentare”, perché Egli non tenta e non è tentato dal male. Mette alla prova per farci diventare provati, purificati, aperti alla sua grazia e raggianti della sua luce.

Questa donna, forestiera, diventa figlia di Abramo, diventa concittadina dei santi, perché dà prova di una fede simile a quella di Abramo, la fede che ha fiducia, la speranza che spera contro ogni speranza.

Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.


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I cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 7, 24-30 In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.   Parola del Signore

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