Riflessione al Vangelo del 15 marzo 2018 – Un attimo di Pace

Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto

La voce di Dio: il pensiero si confonde.
Chissà com’è. Il mio immaginario infantile si legava al sentire di circostanza: Dio era il grande saggio barbuto dalla voce profonda, baritonale, rassicurante, quando tutto andava bene.

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Il suo tono diventava al contrario minaccioso e giudicante se sapevo di averne combinata qualcuna di grossa.
Più tardi ho vissuto la fase del silenzio di Dio, non quello del profeta Isaia, fatto di una flebile ma pur sempre presenza, ma quello di chi guarda e non interviene, di chi segue il corso della storia da distante, entità fissa, asettica. È stato il periodo in cui i miei perché hanno cominciato a sgorgare come un fiume in piena, ero deterministica, lucida, con pochi spazi di accoglimento.

La vita poi ci sorprende, trame di relazioni intrecciate in modo sparso senza alcuna apparente coerenza ricompongono un tessuto interiore sfilacciato, prende forma un nuovo significato, una visione e un suono diversi. E così cadono pian piano significati fittizi e le certezze (o le non-certezze) saltano. Siamo sordi e duri di cervice e la voce di Dio può esprimersi con i segni di un alfabeto muto, afono, ma penetrante come la sua immagine che diventa presente in ogni creatura che nasce con cui sceglie di rinnovare il suo Amore.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 5, 31-47
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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