#Poesia e #Vangelo del giorno – 2 ottobre 2016

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe». Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» Luca 17,5-10

Per accrescere la fede, dobbiamo diminuire nell’orgoglio: farci come quei piccoli ai quali il Regno dei Cieli è annunciato e rivelato. Vivere profondamente nella nostra realtà di tutti i giorni l’amore che è dono della vita totale e gratuito a Dio ed ai fratelli.

Poesia

Non è una questione di quantità.
Non è una questione di volerne di più.
È che la fede è piccola, poca, sempre.
È che la fede si piega e si mette a terra, sempre.
Come un seme che contiene tutto l’albero nella sua piccolezza.
Come un servitore che si tiene la sua fame e la sua stanchezza perché sa che il suo padrone è a casa.
E penserà lui, dopo, al suo servo.

Avere fede sposta le montagne.
Perché la fede viene da Dio.
E lui è tutto e tutto potente.
Anche nel poco.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

“Una donna del vangelo” è anche sul network Papaboys

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