Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 18 Aprile 2020

Abbiamo molti indizi che ci fanno pensare che la pagina odierna di vangelo, che costituisce il cosiddetto “finale lungo” di Marco, sia stata un’aggiunta successiva di un altro autore. Ad ogni modo, può essere una buona sintesi delle apparizioni del Risorto ma soprattutto ha qualcosa da insegnarci.

È la storia di due fallimenti: né l’annuncio di Maria Maddalena, né quello dei due di Emmaus vengono creduti, per quanto essi abbiano fatto del loro meglio. Non dobbiamo perdere la speranza nell’annuncio del Risorto, né pensare di essere dei cristiani falliti se qualcuno avanzasse rifiuti. Non possiamo essere simpatici a tutti; magari non piace il nostro stile perché ha una sensibilità differente, magari nutre pure gravi pregiudizi riguardo la nostra vita, le nostre caratteristiche personali, il fatto che siamo dell’uno o dell’altro sesso, giovani ingenui o vecchi rimbambiti, omosessuali o transessuali, divorziati risposati, autoctoni egoisti o immigrati approfittatori, atei o beghine, di destra o di sinistra o con qualche incoerenza passata che ci rende testimoni non credibili secondo chi non si lascia abbracciare dalla gioia pasquale.

Ma anche se non dipendesse da noi, la notizia del Risorto potrebbe non venire creduta. Neppure gli Undici apostoli credettero. Rifiutarono ben due testimonianze, due diversi aspetti; non vollero nemmeno coinvolgersi per capire se fosse ingenuità o realtà. Pensandoci tra gli Undici, possiamo notare gli stereotipi che ci impediscono di credere sino in fondo alla speranza cristiana; proprio noi che ci pensiamo così intimi a Gesù! Il quale continua a bussare, e talvolta ad entrare anche senza bussare.

È questo il suo terzo tentativo, apparendo con un rimprovero dolce in mezzo a loro, ma affidando a tutti la medesima responsabilità nell’annuncio. Così Dio offre anche a loro un’altra possibilità, ancora più toccante, di un incontro personale e comunitario con il Risorto. Alla buon’ora, ma anche i discepoli più stretti potranno testimoniare come la loro incredulità sia stata trafitta da una realtà più affidabile, da annunciare.

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


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