Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 16 Luglio 2020

Lo “stare” (histemi) delle Marie vicino (para) alla Croce e lo “stare vicino” (para+histemi) alle Marie del Discepolo Amato non sono di certo un parcheggiarsi, un addormentarsi, o un “divanarsi” come direbbe Papa Francesco.

Innanzitutto si giunge al Monte non perché si è stati immobili, ma perché si sta nel cammino. Lo “stare” non è quindi in antitesi con il “camminare”, ma ne è anzi la vigilanza, la persistenza, la fedeltà, il radicarsi nella salita al Monte in cui Dio si manifesta come Crocifisso, in cui il suo annientarsi assorbe la nostra desolazione.

Lo “stare” è poi un “esserci” di prossimità, di solidarietà, di servizio; è uno “stare radicalmente per” qualcuno: la Madre è per Gesù, ma si accorge che innanzitutto è Gesù per la Madre. Lei – nello sguardo del Figlio – fa esperienza che il Discepolo Amato è amato per Lei, vive per Lei, sta per Lei. Lei ci sta.

E il Discepolo la riconosce come Madre dolce, Madre del Figlio e Madre sua, che è figlio nel Figlio, e quindi fratello della Sorella che ha scelto di starci sino in fondo per amore. Ed è proprio qui, in questa reciproca unità propiziata dal nullificarsi per l’altro, che lo “stare” si vive proprio nello stare vicini insieme: nell’abitare, nonostante le spine e la guerra che infuria, il fiore gigliato del Nulla in cui si nasconde il Dio Crocifisso.


Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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