Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 7 Aprile 2021 – Lc 24, 13-35

Non solo Maria di Migdal deve uscire dal proprio dolore. Anche quei due fenomeni che stanno scappando da Gerusalemme, sprofondati nel loro malumore, devono farlo.

Camminano spediti, fuggono dalla Città santa che uccide i profeti e il risorto stesso cammina con loro, ma niente, sono talmente ripiegati su loro stessi da non capire, da non vedere. Lo straniero attacca bottone: di cosa state parlando? Si fermano, scocciati: non di vede dal loro volto che sono depressi e sconfortati? E da dove viene questo forestiero da non sapere ciò che tutti sanno?

Che il profeta Gesù è stato ucciso? Noi speravamo, concludono. La speranza declinata al passato, la più triste affermazione dell’intero vangelo. Il pellegrino li scuote, li invita ad alzare lo sguardo, rilegge tutta la storia alla luce della Parola. Ora bruciano i loro cuori e anche gli occhi si apriranno in quella locanda.

Cammina con noi risorto, spiegaci le Scritture, scuotici quando sprofondiamo nella desolazione senza capire che tu sei altrove.

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