Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 6 Novembre 2020 – Lc 16, 1-8

Ci lascia sempre perplessi la lettura di questa parabola inusuale. Forse Gesù sta lodando chi passa il tempo a rubare? Siamo travolti dal malcostume che ha ridotto l’Italia ad un paese in crisi perenne dove chi può approfitta del bene comune e pensa solo ai propri interessi.

Gesù intende in qualche modo avvalorare tale orribile pratica? No, certo. Occorre cogliere la profondità del testo: l’amministratore disonesto si ingegna per trovare una soluzione, cerca di ottenere dei favori avvantaggiando i debitori del padrone sperando si ricordino di lui.

E, incredibilmente, il padrone loda la scaltrezza dell’amministratore, lasciando intendere che se l’avesse usata più onestamente quand’era responsabile dei suoi beni sarebbe stato meglio per tutti. Questa è la chiave di lettura della parabola: nelle cose della terra, nelle cose pratiche, nella gestione dei nostri denari mettiamo, giustamente, molta energia e scaltrezza.

Ci facciamo consigliare, cerchiamo i migliori investimenti, cerchiamo di fare il possibile per superare la crisi. Ecco, ci invita il Signore, mettiamo almeno altrettanta scaltrezza nel coltivare la nostra anima!

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