Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 4 Giugno 2019 – Gv 17, 1-11a

E così inizia la grande preghiera. Gesù ha ammaestrato i suoi, li ha accompagnati alla verità profonda che essi ancora non colgono ma su cui rifletteranno, dopo la Pentecoste.

Ora prega, il Signore, la grande preghiera “sacerdotale” in cui prega il Padre e, facendolo, ci insegna a pregare, ci insegna a capire come rivolgerci al Padre. Del brano di oggi voglio sottolineare l’inizio: Gesù chiede insistentemente al Padre di glorificarlo.

Cioè di rendergli gloria, di innalzarlo, proprio ora che tutto, invece, sembra annientarlo. Non una gloria mondana, dei fotografi e dei rotocalchi di gossip. E nemmeno quella della cultura e della politica. Ma la gloria della verità profonda, della luce interiore che emerge e viene riconosciuta.

E questa glorificazione Gesù la chiede affinché, attraverso di essa, sia il Padre a venire glorificato. Straordinario: anche nella preghiera Gesù non chiede una cosa per sé, ma in riferimento al Padre.

Quando la gente vedrà che Gesù è stato glorificato capirà chi è il Padre e come agisce. Che bello sarebbe fare nostra questa preghiera: che il Signore compia meraviglie in noi in modo che gli altri le vedano e credano in Lui!

Fonte

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Padre, glorifica il Figlio tuo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17, 1-11a

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:

«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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