Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 4 Agosto 2020

Si sono offesi i farisei, creature! Si sono offesi perché questo falegname del Nord li mette in difficoltà, invece di applaudirli come fanno tutti, stupiti dalla sua irrispettosa accusa di essere dei fanatici osservanti della Legge orale, quell’insieme mostruoso di oltre seicento precetti aggiunti al Decalogo e che, in teoria, ogni pio israelita avrebbe dovuto osservare per essere giusto davanti a Dio.

Sono offesi, perché Gesù riporta la Legge alla sua origine: non come sterile norma da osservare a tutti i costi per dichiararsi giusti davanti a Dio, ma come strumento che conduce alla verità di sé per poter incontrare il vero volto di Dio.

Non ci sono cibi impuri, non è necessario sfinirsi di abluzioni per essere puri. La purezza sta negli atteggiamenti, nelle parole che escono, non nel cibo che entra! E Gesù aggiunge: il rischio è quello di ingrandire i precetti insignificanti scordando l’essenziale, accecati dalla propria ritualità.

E come possono pretendere i farisei di guidare le persone alla fede? Come ciechi che guidano ciechi non fanno che mettere in difficoltà chi si affida alla loro predicazione! È libero, Gesù, e ci vede benissimo. Prendiamo lui come guida, anche quando la sua parola mette in difficoltà le nostre piccole devozioni…

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