Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Maggio 2019 – Gv 16, 5-11

Quanta fatica facciamo a crescere nella vita spirituale! Ci immaginiamo la fede come una specie di dono o di conquista ricevuta una volta per sempre, una certezza da mettere in un cassetto.

Non è così, mai! La fede è in continua crescita, ci accompagna nelle scoperte della vita, cresce con noi. Gesù sta parlando della sua dipartita, sa bene che la violenza degli uomini sta per scatenarsi contro di lui, e gli apostoli sprofondano nella tristezza.

Certo: è normale essere dispiaciuti per la partenza di un amico ma, in questo caso, Gesù sottolinea la loro insipienza. Lo Spirito che donerà loro, una volta tornato presso il Padre, li illuminerà, li aiuterà a capire il percorso da fare, svelerà la vera identità del Signore, il peccato del mondo, cioè il rifiuto della sua predicazione, e la sconfitta definitiva del maligno.

Ci sono dei periodi, nella nostra vita, in cui il Signore ci appare lontano, e soffriamo della sua assenza. Viviamo i momenti di deserto, invece, come una opportunità di crescita, per invocare lo Spirito Santo e leggere la nostra vita e gli eventi secondo la logica di Dio, che sempre ci stupisce.

Fonte

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Se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16, 5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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