Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2020 – Lc 13, 18-21

È presente in mezzo a noi, il Regno di Dio. Sta a noi riconoscerlo, renderlo presente, farlo crescere. E Gesù, per descriverlo, usa due immagini simboliche molto forti: l’albero della senape e il lievito.

Non usiamo la logica del mondo per guardare alla Chiesa e all’efficacia dell’annuncio, ma quella del Vangelo. Non è importante essere in tanti, contarsi, fare le statistiche. Quante volte sento i parroci o le catechiste lamentarsi della poca partecipazione alle riunioni o alla messa festiva! Non importa quanti cristiani siamo, ma quanto poco cristiani siamo! Dobbiamo uscire da una logica che riduce il cristianesimo a (buona) abitudine culturale, fatta di luoghi e di feste, per cui siamo cattolici in Italia come saremmo musulmani in Tunisia…

La fede è un evento, una scelta consapevole, un percorso, una scoperta progressiva, non una fiacca appartenenza. Siamo una piccola cosa, come il granello di senapa senape che però può crescere e accogliere le tante persone che cercano risposte alla propria vita. E per crescere, dobbiamo essere lievito, fermentare la pasta.

Un sale insipido non serve a nulla, come un lievito che non lievita!

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