Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Giugno 2020

Giovanni è l’unico santo, insieme a Maria, di cui festeggiamo anche la nascita. È un santo talmente grande, il più grande fra gli uomini, che merita invocarlo più spesso!

Il più grande uomo mai esistito, lo definisce Gesù (Lc 7,28). E così doveva apparire Giovanni il battezzatore alle folle che scendevano da Gerusalemme per ascoltarlo. Un uomo consumato dalla penitenza, un asceta coerente ed intransigente, un profeta pieno di fascino, simile ai (pochi) uomini spirituali che ancora troviamo in giro per il mondo.

Un uomo dedito alla preghiera e alla meditazione, ascoltato per la sua riconosciuta autorevolezza. Un uomo che fuggiva gli onori riservati (da sempre!) agli uomini di religione, che abitava nel deserto presumibilmente in polemica con la rinata classe sacerdotale che a Gerusalemme ostentava potere e ricchezza. In molti lo raggiungono, nei pressi del Giordano, per ascoltare la sua parola urticante.

Non ha peli sulla lingua il Battista, non deve compiacere nessuno, invita tutti alla conversione: persone comuni, ma anche soldati del tempio, pubblicani, farisei, sadducei. La sua parola è sferzante e vera, carica della rabbia dei santi. Molti, ancora oggi, cercano persone capaci di indicare una strada, di condurre gli uomini alla verità.

Chiediamo a Giovanni di essere ancora presente in mezzo a noi.

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