Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Gennaio 2020

Eccola la Chiesa. Quella del cuore di Dio, non quella piccina delle nostre paure e della nostra meschinità. La Chiesa di Dio, quel gruppo di persone chiamate dalla volontà del Signore Gesù per restare con lui e guarire i demoni.

Persone semplici, mediocri, peccatori pubblici, funzionari, pescatori, progressisti e conservatori… persone come noi che vengono costituiti Dodici, fatti, fabbricati, plasmati Dodici. Non più individui che condividono un ideale, ma una comunità plasmata dalla presenza del Maestro. Dodici.

Ecco la Chiesa che è il sogno della presenza di Dio, non quella piccina dei litigi in parrocchia e delle gelosie, non quella che si separa in gruppi contrapposti, sempre pronti a cercare il titolo di fedele più devoto e santo. Senza Cristo e la sua misteriosa volontà non sappiamo capire le profondità della Chiesa, la vediamo e la giudichiamo sempre e solo dall’esterno, senza capirne veramente l’essenza.

La Chiesa non è una holding del sacro, una vecchia e ingombrante struttura destinata a scomparire sotto il peso della modernità, ma la luminosa presenza del Signore che continua a chiamare a sé e a formare coloro che egli vuole, a far diventare dodici sconosciuti i Dodici, coloro che sperimentano la quotidianità di Dio.

Fonte


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 3, 13-19 In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici –  che chiamò apostoli – , perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Parola del Signore

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