Erano oltre seicento i comandamenti che un fariseo era tenuto ad osservare: era impegnativo anche solo ricordarseli! La domanda posta a Gesù è una delle tipiche discussioni che avvenivano nelle scuole rabbiniche.
E la risposta di Gesù è esemplare e semplice: la prima cosa da fare è amare. Amare Dio al meglio delle proprie possibilità , con forza, con intelligenza, con passione. Dando del tuo meglio, senza pretendere di amare in maniera assoluta, asettica, improbabile.
Amare al massimo delle nostre capacità , cioè come siamo capaci di fare. Che bello! Dio ci chiede di fare proprio ciò che desideriamo di più: amare. Amare è la dimensione che ci caratterizza, che ci gratifica, anche se fatichiamo ad amare con costanza e verità .
E Gesù ci chiede di amare come possiamo, non come vorremmo. E aggiunge: amare il prossimo come se stessi. Bisogna volersi bene, anzitutto, accettare i nostri limiti, amarci dell’amore con cui siamo amati da Dio.
Allora diventiamo capaci di amare il prossimo che, come ricorda altrove Gesù, è colui che decidiamo di avvicinare, colui che vogliamo accogliere…
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