Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 2 Gennaio 2021 – Gv 1, 19-28

Chi siamo? Cosa ci stiamo a fare su questa terra? All’inizio dell’anno la Parola ci scuote, ci interroga, ci provoca. Dio non vuole cristiani a rimorchio, da salotto, da chiacchiera, ma persone motivate che vogliono vivere con verità il mistero del Verbo incarnato.

Giovanni di insegna ad interrogarci: non si prende per Dio, cosa che noi, invece, facciamo spesso!, né per il Messia, anche se potrebbe visto che tutti lo pensano. È un uomo libero che non deve dimostrare più nulla a nessuno, che ha vissuto con intensità e coerenza, perché dovrebbe cercare l’applauso delle folle? Riflette su se stesso, cerca di fare una sintesi della propria esperienza.

E risponde: sono voce. Voce imprestata ad una Parola, voce che amplifica il Verbo. Che meraviglia! E noi? Chi siamo? Siamo solo in riferimento a Dio e ciò che siamo è per la costruzione del nuovo mondo.

Siamo quando lasciamo che sia la Parola a condurci e diventiamo trasparenza di Dio, creta nelle sua mani. Così, certo, è proprio bello iniziare un nuovo anno con la consapevolezza di valere e di essere agli occhi di Dio!

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