Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 19 Luglio 2019

Conosce bene la Scrittura, il Signore, la conosce meglio dei suoi accusatori, la conosce meglio di coloro che si sentono più devoti di Dio. Accusano gli apostoli di non rispettare il riposo dello shabbat perché raccolgono delle spighe mentre attraversano il grano.

E Gesù, prontamente, reagisce citando la scrittura: quando Davide, scappando dal re Saul, si fermò e chiese i pani riservati al sacrificio trasgredì a una norma severa e anche i sacerdoti del tempio celebrano senza violare lo shabbat. Insomma: ogni legge ha le sue eccezioni e, soprattutto, le leggi di Dio vanno sempre accolte con intelligenza.

Lo sa bene Gesù, che intende riportare la legge alla sua origine, perché il sabato è fatto per l’uomo e non viceversa. Il rischio è sempre presente: quando le norme, anche quelle che attribuiamo a Dio, finiscono con lo schiacciare la libertà, significa che qualcosa non funziona nella nostra fede.

Viviamo con intelligenza le prescrizioni della nostra fede, riportandole alla loro origine: Gesù non è un anarchico che vuole abolire le leggi di Dio, ma un obbediente che vive con radicalità e verità la norma, sapendo che è una forma per manifestare la verità dell’amore.

Fonte

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Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12, 1-8

In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore.

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