Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 10 Febbraio 2020

La gente lo riconobbe. Senza televisione, senza internet, senza rotocalchi, il passaparola fra le persone supera ogni barriera. Gesù è riconosciuto appena sbarca in uno qualunque dei villaggi che attorniano il lago di Tiberiade.

La gente lo riconosce, perchè chi opera il bene, chi annuncia il Regno, chi ama con concretezza e verità non ha bisogno di farsi pubblicità: i suoi gesti lo seguono. Anche noi siamo chiamati a riconoscere Gesù e la sua presenza, anche noi, sentendo la testimonianza di chi, prima di noi, lo ha conosciuto sappiamo/possiamo incontrarlo.

Oggi, iniziando la settimana di lavoro, avviciniamoci al Signore, alla sua Parola, ritagliamo un attimo di tempo per restargli accanto, perchè il lembo del suo mantello ci sfiori e possiamo essere guariti da tutte le ferrite e le malattie dell’anima che ci angustiano. Il lembo del suo mantello: una giornata di sole, la telefonata di un amico, una chiesa aperta e accogliente, molti piccoli segni sono, per noi, il lembo del mantello del Signore.

E anche noi possiamo diventare lembo del mantello del Signore per i fratelli e le sorelle che incontreremo in questa giornata, dono del Signore.

Fonte


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Quanti lo toccavano venivano salvati.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 6, 53-56   In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.   Parola del Signore

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